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A Zurigo la Famiglia Bellunese rilancia: sfide generazionali e nuovi progetti per il futuro

La Famiglia Bellunese di Zurigo si è riunita venerdì scorso, 13 dicembre, per la consueta assemblea generale, un appuntamento che ha assunto quest’anno un valore speciale: fare il punto sulle sfide presenti e tracciare una strada verso il futuro. Un’occasione per celebrare un legame che, dal 1966, unisce le comunità bellunesi in Svizzera alla loro terra d’origine. L’incontro si è svolto alla presenza di Oscar De Bona, presidente della sede centrale di Belluno, e Marco Crepaz, direttore della Famiglia Bellunese. Al centro dei lavori, le parole del vicepresidente di Zurigo, Lorenzo Fascina, che ha aperto l’assemblea ringraziando i soci presenti e il contributo instancabile di Piergiorgio Martinetti, coordinatore e cassiere, e del consigliere Teddy De Cia, pilastri di un’associazione che oggi si trova di fronte a un momento di svolta.


Le criticità non sono mancate: il mancato rinnovo generazionale e l’età avanzata dei soci sono stati riconosciuti come ostacoli da superare. Eppure, lo sguardo della Famiglia Bellunese di Zurigo è stato rivolto avanti, verso nuove opportunità. “Serve un cambio di passo”, ha esortato il presidente De Bona, proponendo iniziative capaci di attrarre interesse e partecipazione: mostre fotografiche per raccontare la bellezza del Veneto, la promozione dei prodotti tipici bellunesi e un focus sulle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, un evento che potrebbe rilanciare il ruolo della comunità bellunese nel promuovere il proprio territorio.

L’assemblea è stata anche un momento di memoria e celebrazione. Sono stati ricordati con affetto Saverio Sanvido e Patrizio De Martin, figure simbolo del contributo dei bellunesi a Zurigo. Parlando del passato, Martinetti ha sottolineato l’imponente partecipazione dei primi anni: “Nel 1966 i soci erano 900”, un dato che evidenzia la forza originaria di una comunità che oggi deve confrontarsi con numeri più contenuti. Lo scenario attuale è stato illustrato da Luciano Alban, ex vicepresidente della Consulta dei Veneti nel Mondo, che ha messo in luce una realtà ancora significativa: circa 200mila italiani iscritti all’AIRE a Zurigo. Numeri che raccontano un potenziale enorme per il rilancio delle associazioni in terra elvetica.

A ribadire il valore del legame tra gli italiani all’estero e il Paese d’origine è stata Elena Fontana, console aggiunta, la cui presenza ha sottolineato l’attenzione delle istituzioni verso le comunità italiane. La console ha invitato a rafforzare i legami tra le generazioni più giovani e la cultura italiana, elemento chiave per il futuro dell’associazione. La Famiglia Bellunese di Zurigo, riflette l’Abm, “si trova a un bivio, ma l’entusiasmo dei suoi membri lascia spazio alla speranza. La collaborazione con altre associazioni venete in Svizzera potrebbe rappresentare un’importante opportunità di rilancio, mentre progetti innovativi come la promozione dei prodotti tipici e degli eventi olimpici potrebbero attirare nuove energie. In un momento storico che richiede visione e capacità di adattamento, la Famiglia Bellunese di Zurigo non intende rinunciare alla propria missione: mantenere vivo il legame tra Belluno e la diaspora, custodendo le tradizioni e, al contempo, proiettandosi verso il futuro con rinnovata ambizione”.

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