L’AMBASCIATORE DEL PANTA SUL RESTAURO DELLA CASA D’ITALIA A ZURIGO
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Da Marco Del Panta, ambasciatore italiano a Berna, riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota sul restauro della Casa d’Italia a Zurigo, in cui il diplomatico fa il punto sullo stato di avanzamento del progetto che, in quattro anni, restituirà alla collettività un nuovo e fruibile edificio. “Siamo entrati nella fase operativa del restauro della Casa d’Italia a Zurigo. È infatti in corso di esecuzione lo “studio di fattibilità”, che consentirà di avere una “fotografia” più accurata dello stato complessivo dell’immobile. Lo studio dovrebbe essere pronto per settembre e poi seguirà la fase di progettazione. Ritengo che sia positivo aver raggiunto questa fase in tempi relativamente brevi.
La Casa d’Italia aveva bisogno da tempo di un restauro che la restituisse alla piena funzionalità, preservando lo spirito iniziale che aveva portato alla costruzione di un edificio che fosse il centro dell’italianità a Zurigo. Questo spirito va ora adattato ai tempi, tenendo anche conto dell’esigenza di apertura verso la società locale, nello spirito della collaborazione fra Italia e Svizzera.
Il Ministero degli Affari Esteri ha pienamente recepito queste esigenze, che ho fatto presente fin dal mio arrivo a Berna e che con l’assunzione del Console Generale Alaimo a Zurigo sono diventate pienamente operative. Lo stanziamento di una cifra importante per il restauro (circa 10 milioni di euro), in una fase di severi tagli alla spesa pubblica, è la testimonianza della priorità accordata dal Governo italiano a questo progetto.
Oltre al Consolato Generale, nella Casa d’Italia troverà ospitalità anche l’Istituto Italiano di Cultura, che potrà finalmente disporre di uno spazio proprio e funzionale, il “Salone Pirandello”, che verrà valorizzato. Vi saranno locali anche per la Scuola statale (asilo ed elementare) e la Scuola Media Fermi, mentre non sarà possibile ospitare il Liceo Vermigli, che nel frattempo ha trovato una sistemazione definitiva in altri spazi, pienamente adeguati.
È previsto che anche il Comites, in quanto organo di rappresentanza dei connazionali a Zurigo, abbia un proprio locale.
Le finalità dell’operazione sono di:
* migliorare la fruibilità dell’immobile, mettendolo a norma.
* Mettere le scuole in condizione di avere un immobile di prestigio, che permetta di attirare anche studenti zurighesi.
* Realizzare una “vetrina” dell’italianità a Zurigo.
* Consentire cospicui risparmi, trovando una collocazione alternativa al CG e all’IIC, attualmente ospitati in locali per i quali si paga un canone di affitto altissimo.
* Permettere di disporre di una rinnovata sala manifestazioni, da adibire ad eventi culturali dedicati al pubblico locale, ma anche alla collettività italiana, secondo modalità da definire (si può pensare ad una “cabina di regia” coordinata dal Console generale con la partecipazione dell’IIC e del Comites)
Questo progetto è stato condiviso fin dall’inizio con i rappresentanti della collettività. Le prime discussioni informali risalgono ovviamente al 2016 e l’8 febbraio si è tenuta la prima informativa ufficiale, cui sono seguite varie riunioni. Riteniamo che il progetto nelle sue linee generali sia condiviso dalla collettività, anche se vi sono state critiche sui tempi. D’altra parte ritenevamo prioritario marciare a tappe forzate per non perdere la congiuntura favorevole, i finanziamenti stanziati e per venire incontro alle richieste di adeguamento funzionale e di messa a norma di vari impianti pervenute sia da parte delle Autorità svizzere che di quelle italiane.
Ci attende ora la complessa fase di progettazione e di ottenimento dei permessi, complicati anche dalla natura storica dell’edificio. Seguirà poi il bando per i lavori ed esecuzione. La stima sulla durata di tutta l’operazione si aggira sui 4 anni, ma, come evidenziato, stiamo cercando di restituire nel minor tempo possibile alla collettività italiana ed alla città di Zurigo un immobile di valore storico, che diventerà anche una moderna vetrina dell’italianità in terra svizzera”.