MAECI-PATRONATI/ TOMMASINI (CDF): PRIMA DELLA COOPERAZIONE SI CHIEDA IL RISPETTO DELLA LEGGE
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Il Ministero degli esteri deve chiedere ai Patronati il rispetto della legge e delle sentenze e riflettere sull’affidamento a tali enti di compiti istituzionali. Questa, in estrema sintesi, la posizione del Comitato Difesa Famiglie di Zurigo espressa dal suo presidente Marco Tommasini, a commento dell’incontro alla Farnesina tra Maeci e patronati.
“Se è vero – esordisce Tommasini – che la normativa vigente prevede che i patronati possano svolgere, sulla base di apposite convenzioni con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI), attività di supporto alle autorità diplomatiche e consolari italiane all'estero, è altrettanto vero, soprattutto in questo contesto, che l’opinione pubblica si aspettava che i rappresentanti della Farnesina almeno confrontassero prima la controparte con i risultati dell’indagine parlamentare del Comitato per le questioni degli italiani all’estero (CQIE) del Senato”.
“Un’indagine – spiega il presidente del CDF – che aveva evidenziato parecchie irregolarità, al punto che – sottolinea Tommasini - il presidente del CQIE, Senatore Claudio Micheloni, affermava di avere raccolto pesanti prove e importanti documenti da consegnare alla procura della Repubblica di Roma, al fine di aprire indagini su eventuali responsabilità”.
“Tutto questo, invece – lamenta il rappresentante del CDF- è passato sotto silenzio. In particolare, sembra che il MAECI trascuri la gravità delle conseguenze subite dai cittadini italiani vittime della truffa INCA-Cgil, chiusasi con una condanna a 9 anni per l’imputato Antonio Giacchetta”.
“Per contro, assistiamo all’avvio di trattative che hanno per prospettiva la stipula di una nuova convenzione con i Patronati e la nostra sensazione – conclude Tommasini – è che la tutela dei cittadini sia diventata una sorta di merce di scambio tra Istituzioni ed enti di patronato”.