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LEGGE ELETTORALE: SÌ DEFINITIVO DEL SENATO



Il Rosatellum bis è legge dello Stato. Questa mattina il Senato ha votato la fiducia posta dal Governo sulla riforma della legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum bis.
Con 214 sì, 61 no e 2 astenuti la legge – già approvata dalla Camera – ha dunque avuto il via libera definitivo, diventando legge dello Stato, pronta per essere applicata nella primavera 2018.


Tra le novità introdotte alla Camera, due in particolare riguardano il voto all’estero: come noto, dalle prossime elezioni politiche potranno candidarsi in una ripartizione della circoscrizione estero anche cittadini residenti in Italia.

All’estero, poi, non potrà candidarsi chi, nei cinque anni precedenti al voto, ha ricoperto cariche di governo o politiche elettive a qualsiasi livello o incarichi nella magistratura o cariche nelle Forze armate in un paese della circoscrizione Estero.

I parlamentari eletti all'estero rimangono 18: 12 deputati e 6 senatori eletti con le preferenze.

Quanto ai seggi nazionali, il ddl approvato delinea un sistema elettorale misto: 232 seggi alla Camera e 116 seggi al Senato sono assegnati in collegi uninominali con formula maggioritaria, in cui è proclamato eletto il candidato più votato.

I restanti seggi sono assegnati, nell'ambito di collegi plurinominali, con metodo proporzionale tra le liste e le coalizioni che abbiano superato le soglie di sbarramento che, alla Camera, sono del 3 per cento a livello nazionale per le liste singole e del 10 per cento per le coalizioni (purché almeno una lista infra-coalizione raggiunga la soglia del 3 per cento), mentre al Senato accedono al riparto le coalizioni che abbiano ottenuto sul piano nazionale almeno il 10 per cento dei voti e le liste che abbiano ottenuto sul piano nazionale almeno il 3 per cento, nonché le liste che abbiano conseguito almeno il 20 per cento dei voti nella Regione.

Ciascun partito o gruppo politico organizzato che intende presentarsi alle elezioni è tenuto a depositare, oltre al proprio contrassegno, il programma elettorale, nel quale viene dichiarato il nome del capo della forza politica.

I partiti possono presentarsi come lista singola o in coalizione: la coalizione è unica a livello nazionale e i partiti in coalizione presentano candidati unitari nei collegi uninominali. Non è ammesso voto disgiunto e non è previsto un meccanismo di scorporo: ciascun elettore dispone di un voto da esprimere su un'unica scheda, recante il nome del candidato nel collegio uninominale e il contrassegno di ciascuna lista con a fianco i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale. Sono previste specifiche disposizioni per garantire la rappresentanza di genere.

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