Un comportamento di “assoluta gravità”. Così il senatore Claudio Micheloni (Pd) che, nel suo intervento al convegno del Faim, ha attaccato i deputati Pd eletti all’estero che, nell’ambito della legge di bilancio, ora all’esame del Senato, hanno inviato degli emendamenti “da campagna elettorale” al capogruppo del partito in Senato, Luigi Zanda.

“Come sapete la legge di bilancio è all’esame del Senato. Abbiamo fatto un lavoro come Comitato delle Questioni degli Italiani all’Estero con i Ministeri competenti per concordare alcuni interventi che ritengo di prima importanza”. Quindi rivolgendosi al Dg Vignali, presente ai lavori, Micheloni ha ribadito che “abbiamo fatto un ottimo lavoro”.

Tra le norme introdotte, Micheloni ha citato la modifica prevista all’articolo 33 per l’assunzione di 150 contrattisti, l’introduzione di un concorso per 150 funzionari per il Maeci, spiegando che “queste sono le uniche vere risposte da cercare di migliorare i servizi consolari”. È troppo facile per Micheloni andare a Zurigo e a Londra per “urlare ai consoli, se a questi non vengono dati i mezzi”. Emblematico il caso di Manchester: “ci siamo sgolati per non chiudere il consolato, ma la Farnesina l’ha fatto lo stesso. È stato un errore, riconosciuto dal Maeci che ha annunciato riapertura della sede, che però è bloccata perché non c’è personale da mandare! In Senato abbiamo votato una mozione per il Venezuela, ma il Ministero non ha personale perché paga le conseguenze del blocco assunzioni”. Ora, di fronte a questa situazione, “abbiamo fatto un buon lavoro per dare risposte concrete alle domande della comunità”.

Negli emendamenti al testo, ha aggiunto Micheloni, “abbiamo affrontato anche altre questioni, è stato un negoziato complesso per pochissimi milioni in tanti settori: lingua e cultura, Cgie, Comites, ma anche gli stipendi dei contrattisti assunti in loco, le agenzie specializzate, le uniche che ci conoscono e sono state fatte fuori dalla mala gestione di un appalto, che faremo analizzare da avvocati e giuristi e se sarà necessario porteremo di fronte alla magistratura. Grazie a questo emendamento il Maeci potrà fare convenzioni con queste agenzie che da almeno 5 anni hanno rapporti con la Farnesina; e poi il commercio e la stampa italiana all’estero. Per un totale di appena 6 milioni. E c’è voluto un ben po’ di lavoro”, ha ribadito il senatore, prima di passare alle “dolenti note”.

“Ieri sera al capogruppo Zanda sono arrivati 15 emendamenti per un valore di 80 milioni redatti dai deputati pd estero, che molto gentilmente ce li ha mandati. Uno per tutti, la riduzione dell’Imu, con un costo di 50 milioni di euro. È assolutamente inaccettabile, vergognoso che dei deputati preparino emendamenti che non hanno nessuna possibilità di essere accolti e li mandino al capogruppo dell’altra Camera! Questi – ha tuonato Micheloni - sono emendamenti da campagna elettorale. Sull’Imu, se ci fosse un minimo di onestà intellettuale, si direbbe alla comunità cosa abbiamo fatto come Cqie e cosa ci è stato detto: e cioè che la soluzione trovata, che permette ai pensionati di avere un trattamento speciale, è l’unica possibile. Il governo quando la concordammo ha dato parere negativo a qualsiasi ritocco. Fare questi giochetti per poter far circolare dei comunicati – ha detto ancora Micheloni – vuol dire prendere in giro la nostra gente. Se li volete presentare lo fate alla Camera”. È stata “un’azione di scorrettezza inaudita”, ha ribadito il senatore. “Alcune volte facciamo un lavoro congiunto, ma è una decisione politica, una decisione che non può essere presa da semplici parlamentari”.

“Alcuni parlamentari spesso confondono il loro lavoro con quello delle agenzie di stampa, diffondono comunicati e vivono in perenne campagna elettorale. Ieri sera sono stati superati i limiti”, ha detto Micheloni. “So che gli emendamenti sono stati inviati a nome di Garavini e Tacconi, come so da contatti personali che Fedi e La Marca si sono dissociati. Questo significa offendere gli italiani all’estero. in Senato non abbiamo fatto miracoli, abbiamo fatto quel che abbiamo potuto, ma non abbiamo mai preso in giro nessuno”, ha concluso.