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COMUNITA' E SOLIDARIETA' AD EMMENBRUCKE - DI MAIRA NACAR

Ai confini della realtà svizzera la Missione Italiana a Emmenbrucke e il canto si uniscono per una giusta causa donando ancora una volta, agli occhi del mondo, testimonianza di bella vita, generatori di buone notizie. A raccogliere la sfida il CENTRO PAPA GIOVANNI che da tanti anni lavora in Svizzera, nel Cantone di Lucerna, a Emmenbrucke adiacente al comune di Emmen (distretto di Hochdorf) con un obiettivo preciso che racchiude il tutto: fare ed essere Missione Cattolica di lingua italiana nel cantone sopraccitato curando trasversali progetti missionari. Senza tanti proclami pubblici, in silenzioso e continuo stato di operatività verso chi si è trovato escluso dalla società, quelle classi più deboli elette dal Signore, poveri, anziani, bambini, giovani ecc. e verso coloro che vivono invece fuori dalla società di appartenenza, l'Italia, la condizione di emigrati.


Lo sforzo del CENTRO PAPA GIOVANNI, guidato dal missionario italiano Don Mimmo Basile, parroco della Missione Cattolica di lingua italiana nel Canton Lucerna la cui presenza riscalda i cuori e alimenta le speranze descritte, anche, alla luce di una pubblicazione periodica, il bollettino diocesano "Fiamma" che racchiude la bellezza di più di quattromila famiglie di abbonati. In particolare odiernamente ci riferiamo alla Missione a favore dei poveri cui sono dedicate iniziative come quella relativa a domenica 19 novembre scorso dal titolo "Pizzata di solidarietà" e che ha visto la presenza di personalità del mondo dello spettacolo, cultura ecc. nel solco della "Prima Giornata Mondiale dei Poveri" in Svizzera, giornata mondiale, questa, voluta e formalmente stabilita da Papa Francesco a conclusione del Giubileo della Misericordia.

Il CENTRO PAPA GIOVANNI è anche strumento di gemellaggio interculturale, buoni rapporti spirituali, sociali ecc. tra due paesi amici, la Svizzera e l'Italia. L'evento del 19 novembre scorso, organizzato dal CENTRO PAPA GIOVANNI di Emmenbr¸che ha visto la collaborazione di Franco Aufiero e dell'associazione ACCEPTUS MUNDI O.N.L.U.S. In quell'occasione tra gli ospiti, testimonial di una vicinanza sincera al mondo degli immigrati residenti nella Svizzera centrale, c'era Nando Bonini, straordinario artista, compositore, celebre chitarrista di Vasco Rossi per quindici anni, che dal 2003 gira artisticamente come interprete del Progetto Concerti Testimonianza.

Produttore, autore di musica, opere teatrali chiamato in maniera più riconoscibile, ad un certo punto della sua storia, anche lui, dal Signore per rinascere a nuova vita e come il Santo Padre attuale e ancor prima il ricchissimo "Poverello di Assisi", Bonini non solo sposa e benedice il suo mutamento interiore ed esteriore, la rinascita a vita nuova nell'anima ritrovata, raccontandolo in tour, ma restituisce quanto donatogli dal cielo attraverso i suoi spettacoli, progetti e laddove egli venga invitato a testimoniare, divenendo, anche, terziario francescano. Nando Bonini è un altro esempio di come sia possibile "liberamente"sposare la causa dell'amore incondizionato per Dio riflesso nel prossimo suo dentro la propria storia di uomo e artista, di coniuge.

Una conversione del cuore resa tale cui è stato chiamato grazie a due occhi innamorati, quelli di sua moglie Marina che ha sempre creduto e sperato reconditamente di ricondurre il suo Nando là dove era stato chiamato, fin dagli albori, in quel progetto divino incarnatosi, mediante parto materno ovvero il ritorno in se stesso. Alcuni imprevisti purificatori al passaggio tra il prima e dopo dell'artista sono evidentemente serviti allo scopo facendo poi tutto il resto.

A distanza di qualche settimana dalla "Pizzata di solidarietà" del novembre 2017 organizzata a favore di poveri con la partecipazione degli emigrati italiani residenti nella Svizzera centrale, a ridosso della Giornata Mondiale dell'Emigrante di domenica 14 gennaio 2018, siamo ritornati sull'argomento parlando della sua esperienza di incontro con i fratelli immigrati italiani. Il programma dell'evento comprendeva, anche, un momento di convivio con uno dei simboli della nostra bella Italia, la pizza offerta dal Centro Missioni, canzoni e musica, altri simboli del "Made in Italy" che "la Chitarra di Dio" ha invece donato agli amici presenti attraverso la sua testimonianza di conversione che a conti fatti assieme al ricavato di circostanze organizzate come queste è il regalo di ritorno più bello ed è un regalo di circolare vicendevolezza.

Bonini ci ha raccontato di avere incontrato "tanta gente meravigliosa" e di come "una semplice e bellissima esperienza, fosse incontrare tutte quelle persone che hanno manifestato affetto nei suoi riguardi", dentro un radicato "senso di solidarietà" dimostrato nei riguardi dell'iniziativa del Papa.

L'incontro con gli italiani all'estero, dunque, equivale per lui a "una festa" riscontrando - come peraltro tante volte accade - il radicamento del cuore di un emigrato sempre in Italia, anche, dopo anni e decenni di permanenza in Paesi esteri in cui ha potuto integrarsi, creando una vita sociale e lavorativa normale che diversamente nel bel Paese non sarebbe stato possibile costruire. Il musicista rileva di come dopo tanti anni che gira per dare "la testimonianza di fede attraverso i suoi concerti" il dato "stupendo" è che alla fine a tornare arricchito è proprio lui con "tante belle testimonianze da parte della gente che ha tanto desiderio di Dio e questo a lui serve per proseguire sul suo cammino".

L'eredità lasciata della sua esperienza condivisa con gli amici e fratelli italiani emigrati a Emmenbrucke equivale per il grande chitarrista convertito al desiderio e la volontà di ritornare su quei passi per nuove occasioni d'incontro "e mantenere un rapporto con loro che lo unisce a Cristo", ma non solo, anche ipotizzare un ritorno carico di iniziative per "una continuità di rapporto e di scambio spirituale". Conclude Bonini, che anche se non conosce in maniera approfondita il mondo della solidarietà, ha però chiaro un dato - come dice egli stesso - quello che "tanta gente non si ferma alla solidarietà, ma prosegue con l'Amore cristiano che completa anzi che deve essere alla base di qualsiasi gesto solidale al mondo".

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