COLONIA LIBERA DI NEUCHÂTEL: 50 ANNI E NON SENTIRLI - DI MAURIZIO SPALLACCINI
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Nell'appello lanciato 50 anni fa dai fondatori della Colonia, leggiamo: “organizzarsi per promuovere tutte le iniziative per raggiungere i desideri e le aspirazioni” dei nostri emigranti. 50 anni dopo questo appello è ancora valido? Sicuramente.
Oggi abbiamo una nuova ondata di immigrazione italiana. Persone che arrivano nel Paese di approdo senza conoscerlo. Come 50 anni fa. Ma, a differenza di allora, non trovano una rete associativa pronta ad accoglierli. Non trovano una rete consolare per supportarli. Sono disorientati.
Tanto le persone con una scolarizzazione di base, quanto le persone più qualificate. Questa nuova ondata di emigrazione è spesso vittima di ciò che io chiamo «dumping involontario», prodotto dalla mancanza di consapevolezza dei diritti e degli obblighi nel Paese di emigrazione. E dunque, il ruolo della Colonia ridiventa lo stesso: promuovere l'integrazione dei migranti in Svizzera.
Questo lo si può fare promuovendo iniziative informative sul sistema paese svizzero, iniziative culturali ed azioni politiche. Lo si può fare lottando per servizi consolari di prossimità. Lo si può fare creando spazi di socialità per la prima generazione di emigrati.
Questo è quanto sta facendo la Colonia Libera Italiana di Neuchâtel. Le prossime iniziative:
28 maggio ore 20: Breve storia del popolo di Roma. Aneddoti e canzoni sul monumento più irrequieto della Città Eterna: i romani.
4 giugno ore 19: Mon arrivée en Suisse, introduction au droit
25 giugno ore 19: Ma retraite en Suisse: LPP et départ définitif.