CARTA IDENTITÀ ELETTRONICA PER ITALIANI ALL’ESTERO: MERLO RISPONDE A UNGARO
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“Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per tramite del Sottosegretario Merlo, ha risposto alla mia interrogazione sulle modalità e la tempistica di rilascio della carta d’identità elettronica nei consolati per gli italiani all’estero e iscritti all’AIRE”. Ne dà notizia Massimo Ungaro, deputato Pd eletto in Europa, che aggiunge: “mi conforta il fatto che la questione sia una priorità per il Ministero, di concerto con quello dell’Interno, ma mi preoccupa la criticità rappresentata dalle modalità di collegamento tra il sistema di identificazione unica della persona afferente al MAECI e a quello facente capo al Viminale”.
“Tema – sottolinea Ungaro – che si pone anche per l’incrocio dati delle tessere TEAM per la copertura del servizio sanitario nazionale anche a soggetti che non risiedono più in Italia e che costa svariati milioni di euro al bilancio dello Stato”. Per il deputato “occorre partire subito con la sperimentazione della carta d'identità elettronica sin da inizio 2019 e fare presto per raggiungere l'obiettivo della completa entrata a regime del sistema. C'è un solo anno di tempo secondo le regole comunitarie”.
Nella risposta, Merlo spiega che se “per quanto riguarda il territorio nazionale, su 7957 comuni, alla data odierna 7810 sono già dotati di postazioni per il rilascio della Cie, per una copertura pari al 98,15% del totale”, per quanto riguarda l’emissione del documento all’estero “l’Istituto Poligrafico ha predisposto un documento tecnico, oggetto di confronto con questo Ministero degli Esteri, contenente le linee programmatiche di intervento per lo sviluppo della relativa progettualità”
“Nella seduta del 18 ottobre scorso della commissione interministeriale permanente che supporta il Ministero dell’Interno nella definizione del piano di graduale avvio del rilascio della Cie presso Comuni e Consolati – si legge nella risposta di Merlo – sono state nuovamente precisate le modalità di attribuzione e convalida del codice fiscale dei richiedenti mediante l’utilizzo dei servizi ANPR, integrati nel Cie online, mentre restano ancora da definire gli aspetti concernenti le modalità di verifica di eventuali cause ostative al rilascio del documento elettronico con validità per l’espatrio, nonché le modalità di gestione dei corrispettivi percepiti dai Consolati a seguito del rilascio della Cie, come previsto dal DM 26/05/2016”.
“Una volta definiti tali aspetti – aggiunge Merlo nella risposta – saranno formalizzate le intese con questo Ministero degli Esteri, con la prospettiva di avviare entro l’anno 2019 una sperimentazione finalizzata a verificare il regolare funzionamento del circuito di emissione Cie all’estero. Le principali criticità, sulla cui risoluzione sono attualmente concentrati gli sforzi, - puntualizza il sottosegretario – riguardano le modalità di collegamento della rete consolare ai sistemi “INA SAIA” (Indice nazionale delle anagrafi e Sistema di accesso ed interscambio anagrafico) e successivamente all’ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente), le modalità per l’identificazione univoca del richiedente delle Cie (assegnazione codice fiscale e allineamento dato anagrafico), nonché le modalità di verifica delle cause ostative al rilascio nulla osta da parte del Comune di riferimento”.
In definitiva, conclude Merlo, la Farnesina “Riafferma il proprio prioritario impegno per l’estensione della Cie all’estero in tempi brevi”.