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Palagonia inaugura un monumento ai suoi numerosi emigrati nel mondo di Carmelo Vaccaro

Lo scorso 3 aprile, un monumento all’emigrazione palagonese, è stato scoperto all’entrata del paese, precisamente nella Rotonda del Centro Ortopedico Sant’Andrea. Un tricolore e una bandiera siciliana coprivano parzialmente una pietra lavica a forma di montagna, un emisfero e una targa. Una misurata rappresentanza cittadina si riuniva attorno al Comitato dell’Associazione Palikè Onlus (APO), all’Amministrazione nella persona del Sindaco, Salvo Astuti, accompagnato dal Vice Sindaco, Francesco Favata e gli Assessori, Francesca Ventimiglia e Daniele Vintrici. Presenti i dirigenti del Centro Ortopedico Sant’Andrea che hanno ospitato ed offerto l’opera nella Rotonda, dott. Fabio Brancato, dott. Luca Bardaro e la dott.ssa Valentina Brancato. Una sinergia di persone di buona volontà, hanno dato vita alla realizzazione di questo evento, in rappresentanza di migliaia di palagonesi emigrati, rappresentati degli attuali 3680 palagonesi emigrati iscritti all’AIRE su una popolazione di 16.473.


Ad aprire i discorsi dell’emozionante cerimonia è stata la Presidente dell’APO, Antonella Guzzardi che ha ringraziato i presenti e le persone che hanno permesso di vivere tale momento, prima di passare la parola a Carmelo Vaccaro, emigrato in Svizzera da quarant’anni, per la sua allocuzione. “Il mio saluto va a Lei Signor Sindaco, ai dirigenti del Centro Ortopedico Sant’Andrea che ha provveduto ad ospitare il monumento che ci accingiamo ad inaugurare, un saluto alle autorità comunali, civili, militari ed ecclesiastici, un caloroso saluto a tutta la cittadinanza.

Dopo l’Unità d’Italia, anche da quest' angolo di Sicilia, siamo partiti a migliaia. Donne, uomini, famiglie intere hanno lasciato le loro case e gli affetti famigliari per impiantare le radici laddove avrebbero avuto una possibilità di esprimersi e di realizzarsi con l’orgoglio, l’onore e la dignità che ci siamo distinti, noi palagonesi, noi siciliani, noi italiani nel Mondo.

Tutti noi sentivamo i dialetti delle diverse regioni italiane stringersi attorno alla lingua nazionale e poi a quella locale, nonostante gravasse la solitudine, la mancanza dei volti famigliari sempre presenti nei ricordi, molti hanno raggiunto il sogno di realizzarsi.

Non a caso la storia dell’emigrazione italiana è caratterizzata da successi individuali inseriti in un contesto di prosperità economica del paese di accoglienza. Anche noi palagonesi, dal sogno di un futuro migliore, ci siamo integrati e insieme ai nostri corregionali, connazionali, abbiamo contribuito a costruire palazzi e strade nel nord Italia e in tutto il Mondo.

Anche noi palagonesi abbiamo aperto commerci, ristoranti per far conoscere e apprezzare le innumerevoli delizie culinarie della nostra Palagonia.

Anche noi palagonesi abbiamo portato e fatto conoscere i valori del singolo carattere, con tutti i suoi pregi e difetti, distinguendoci nei vari corpi di mestieri, nella cultura, nell’arte e nelle vari alte cariche che ricoprono ruoli eccellenti ai livelli politico-istituzionali.

Oggi, con l’inaugurazione di questo monumento all’emigrazione palagonese, si posa la pietra del ricordo, della considerazione, del rispetto per quelle migliaia di palagonesi che sono emigrati in cerca del proprio futuro ma lasciando maggiore opportunità a chi è rimasto di vivere una realtà migliore.

Quelle migliaia di palagonesi che hanno portato benessere e ancora oggi, contribuiscono all’economia di questo paese, con la loro presenza quando ritornano per riabbracciare gli amici e i parenti.

Per tanti, questo  blocco di lava dell'Etna non rappresenterà nulla, per altri sarà una semplice decorazione, ma per me in primis e per gli emigrati palagonesi, alla vista di questa semplice pietra simboleggerà la durevolezza, l'integrazione, la dedizione e lo spirito di sacrificio degli immigrati di questo paese tanto dimenticati come tutti gli emigrati italiani nel mondo.

Ed io voglio concludere ringraziando chi è con me a celebrare questo giorno ma voglio anche ringraziare chi non c’è più, chi ha contribuito a fare crescere questa città facendo in modo che ci potessimo rispecchiare nel significato di questo monumento e sentirci considerati ritornando a casa, fieri di essere palagonesi.

Desidero ringraziare il Sindaco Salvo Astuti e la sua amministrazione, il Consiglio Comunale di Palagonia, Il Centro Ortopedico Sant’Andrea nelle persone di Fabio Brancato, Luca Bardaro e Valentina Brancato.

Un ringraziamento va all’Associazione Palikè Onlus, all’Architetto Rosario Cucuzza,  a Pippo Di Blasi, Gaetano Megna, Antonino Campisiper le foto e l’audio e Francesco Mastroianni di Palagonia Dirette Web per il video e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo monumento per i palagonesi “Col cuore a casa e con i piedi ovunque”.-

Non mi resta che lasciare la parola a chi mi succederà consapevole di aver vissuto un momento indelebile che rimarrà nel mio cuore, come mi è tanto caro questa terra che mi ha visto nascere e calpesto con onore, orgoglio e dignità, abbracciando con affetto chi oggi non è con me a celebrare questo monumento che silenziosamente contribuisce al rispetto di noi palagonesi nel mondo.

W Palagonia, W la Sicilia, W l’Italia e gli italiani nel mondo.

Il momento tanto emozionante continua con il discorso del dott. Fabio Brancato, in rappresentanza del Centro Ortopedico Sant’Andrea, che afferma: “- ci sentivamo in dovere di contribuire alla realizzazione di questo monumento anche per il punto geografico dove ci troviamo, che indica il viaggio verso l’emigrazione che non sempre è stato un fattore negativo, avvolte lo scambio di culture ed il rientro economico da parte degli emigrati è stato un benessere per il paese. Grazie all’APO e all’Amministrazione di Palagonia e speriamo in altre iniziative che valorizzano il nostro paese.-” 

A chiudere i discorsi, come da protocollo, è stato il Sindaco di Palagonia, Salvo Astuti, che ha iniziato a ringraziare tutti gli attori che si sono spesi per la realizzazione di questo monumento che ricorderà i nostri emigrati.

“- Nell’epoca della globalizzazione, il trasferirsi non assume sempre un’eccezione negativa perché ci si apre a nuove culture e poi si ritorna e ci si confronta con gli scambi per ampliare la conoscenza, sulle usanze e le ricchezze che si portano dentro la propria comunità. Questo ne è un esempio! -”

Dopo le testimonianze commoventi degli intervenuti, si è poi proceduto alla scoperta del monumento, coperto parzialmente dal tricolore e della Bandiera siciliana.

La benedizione del manufatto, da parte di Don Salvo La Rocca, ha concluso la parte ufficiale lasciando i presenti mettersi in posa per le foto ufficiali di questi momenti indelebili.

L’APO rinnova i ringraziamenti a quanti si sono messi a disposizione per questo monumento a favore dei nostri concittadini, a testimonianza che non solo le istituzioni ma anche il singolo cittadino contribuisce alla salvaguardia dei valori che fanno grande Palagonia. 

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