CORONAVIRUS: RINVIATO IL REFERENDUM
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Referendum rinviato a causa del coronavirus. A deciderlo è stato il Consiglio dei Ministri, riunitosi oggi per l’approvazione di un ulteriore decreto necessario a fronteggiare l’emergenza. Tutto da rifare, dunque, per il voto programmato il 29 marzo, data in cui gli italiani – in Italia e all’estero – erano chiamati ad approvare o meno la riforma costituzionale che taglia il numero degli eletti da 945 a 600 (400 deputati, al posto degli attuali 630; 200 senatori invece degli attuali 315).
Un taglio che, come noto, si abbatte anche sugli eletti all’estero che da 18 diventerebbero 12: 8 alla Camera – invece degli attuali 12 – e 4 in Senato – invece degli attuali 6.
Visti i tempi del voto all’estero - che per il referendum, così come per le politiche si svolge per corrispondenza – le operazioni erano già iniziate con alcune sedi diplomatico-consolari, come ad esempio quelle in Argentina, che avevano avviato l’invio dei plichi. L’ormai vecchio termine, infatti, imponeva ai connazionali di rinviare il plico con il voto entro il 26 marzo. Ma ora, è tutto da rifare fra qualche mese. Una data "certa" ha detto oggi il premier Giuseppe Conte, ancora non c'è.