REFERENDUM IN SVIZZERA: LA FCLIS PER UN “NO” CONVINTO ALL’INIZIATIVA PER LA LIMITAZIONE DELL’IMMIGRAZIONE
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“L'obiettivo della cosiddetta “iniziativa per la limitazione”, promossa dall'Unione democratica di centro (UDC) in Svizzera, in votazione il prossimo 27 settembre, è semplice e dichiarato: la Svizzera deve poter tornare a gestire autonomamente la politica immigratoria, e, a tal fine, va abrogato l’accordo sulla libera circolazione delle persone con l'Unione Europea.
Nessun margine per la confusione. Contrariamente a quanto accaduto il 9 febbraio del 2014 (con 1.463.554 sì e 1.444.552 no, gli svizzeri avevano approvato l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa”) nessun potrà dire di non essersi reso conto di quale sia la posta in gioco”. A dirlo è la Federazione delle Colonie Libere Italiane in Svizzera, commentando sulla propria newsletter l’imminente Referendum in terra elvetica riguardo l’immigrazione, che cambierebbe il sistema inficiando anche sugli italiani residenti nel paese.
“Non è un caso che il Consiglio federale, tutte le forze politiche (eccezion fatta ovviamente per l’Udc e la Lega dei ticinesi) e la gran parte del mondo economico si siano dichiarati contrari all’iniziativa. Tutti, indistintamente, ne sono consapevoli: in discussione ci sono gli equilibri che regolano i rapporti fra la Confederazione e l’Unione europea. Perché, checché se ne dica, affossando l’accordo sulla libera circolazione delle persone - per via della cosiddetta, e inequivocabilmente esplicita, clausola ghigliottina - si affossano anche gli altri accordi bilaterali, che sin qui, con non poco beneficio, hanno consentito alla Svizzera, in un contesto irrimediabilmente interdipendente, di non restare isolata nel bel mezzo dell’Europa”.
Una prospettiva, quest’ultima, “decisamente inaccettabile da un Paese che vede oltre il 50% delle proprie esportazioni approdare negli stati dell’Ue. Questa è la prosa che racconta di una votazione sul cui esito si può tentare l’azzardo di un pronostico. Perché a definirlo saranno soprattutto degli interessi molto materiali: direttamente o indirettamente economici, direttamente o indirettamente influenzati dal/ e influenzanti il/mercato del lavoro. È con questa consapevolezza che, fedeli alla storia di un movimento che la forza degli ideali l’ha espressa nel proprio nome, non accantoniamo la poesia di chi vorrebbe che a trionfare fossero ragioni di civiltà: quelle che solitamente mettono al centro l’uomo (Mensch), che ritengono che libertà e uguaglianza siano privilegi da condividere”.
“Nel caso specifico - conclude la Fclis -, interessi materiali e ragioni ideali convergono: il prossimo 27 settembre all’Iniziativa per la limitazione si vota NO”.