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L’Italia rimane impassibile all’espatrio dei suoi cittadini oppure ne ha creato le condizioni?

Per qualcuno non è una fuga ma una scelta quella di lasciare la propria casa per andare a cercare lavoro oltre confine. In ogni caso, e comunque sia la minestra, l’esodo dei tempi moderni è aumentato del più del 70%. Questo fenomeno, potrebbe essere stato causato, in maggior parte, da questa interminabile crisi, ma non solo, anche. Le mete principali sono Gran Bretagna, Germania e Svizzera. Ad oggi sono circa 2 milioni e 400 mila gli italiani che lavorano all’estero. Secondo i recenti dati raccolti da Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) dal 2012 a oggi si è assistito ad un incremento di oltre il 70% degli espatri italiani. Se si tiene conto che circa un italiano su due non dichiara il proprio trasferimento sono ben 188 mila le persone che hanno emigrato solo nel 2013.


La maggior parte degli espatri riguarda l’Europa, il 63,81% degli emigranti ha scelto il Vecchio Continente. La Gran Bretagna è la meta principale dove si è assistito a un incremento del 55% dei italiani: sono circa 12.904 gli espatri ufficiali segnalati. In particolare da notare è il boom che ha caratterizzato la fascia 20-40 anni che è aumentata del 81% rispetto al 2012, più numerosi tuttavia risultano ancora i 20-30enni (4.352), rispetto ai 30-40enni (4.136). Al secondo posto troviamo la Germania con 11.731 emigrati nel 2013, seguono Svizzera (10.300), Francia (8432) e Argentina (7496). Gli Stati Uniti si trovano al  settimo posto surclassati dal Brasile. E’ finito il “sogno americano ”  rimpiazzato da altre mete? I dati lo confermano.

Se in passato si emigrava soprattutto dalle regioni del Sud Italia, oggi le cose sono cambiate. Si emigra sempre più dal Centro –Nord Italia, in particolare in Lombardia con un incremento del 24,7%  circa 16.418 persone, seguita poi dal Veneto (8743)  e al terzo posto Lazio (8211). Infine nei primi dieci troviamo Sicilia (7818), Piemonte (7267), Emilia Romagna(6682), Campania(6249), Toscana(5159), Calabria(4716) e all’ultimo posto la Puglia (4665). Dal punto di vista di genere nel 2013 gli uomini rappresentano il 56% degli espatriati contro il 44% delle donne. Caratteristica prorompente è la fascia di età che caratterizza “l’esodo”.  Sono tantissimi gli under 40 che scelgono di trasferirsi all’estero. Sui 45.516 persone che si sono trasferite, 24.001 avevano tra i 30-40 anni e il restante tra i 20-30 anni (21.515). Oltre la Gran Bretagna c’è la Germania che attira molti giovani dai 20 ai 30 anni, mentre i più “maturi” preferiscono la Svizzera. Secondo l’Aire gli italiani all’estero hanno raggiunto la cifra di 2.379.977 di persone, calcolo a partire dal 1 luglio 1990 a fine 2013.

A questo punto, si pongono domande a cui urge dare risposte come quella di come far incontrare la vecchia e la nuova emigrazione volta semplicemente ad aiutare chi di più è nel bisogno anche per una rapida integrazione dei nuovi arrivi, oppure creare maggiori punti d’incontro che volgono a creare corsi di lingua francese e tedesco, totalmente gratuiti, nonché, una maggiore sinergia tra gli organi eletti quali Com.It.Es e C.G.I.E., avvalendosi della collaborazione delle associazioni ben strutturate e, soprattutto, delle istituzioni locali.


Che cos’è l’AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all’estero)
L'AIRE è l’anagrafe della popolazione italiana residente all’estero. E’ stata istituita nel 1990, a seguito dell’emanazione della Legge n. 470 del 27 ottobre 1988 (“Anagrafe e censimento degli italiani all’ estero”) e del suo regolamento di esecuzione, D.P.R. n. 323 del 6 settembre 1989. L’AIRE contiene i dati dei cittadini che hanno dichiarato spontaneamente, ai sensi dell’art. 6 della citata Legge n. 470/1988, di voler risiedere all’estero per un periodo di tempo superiore ai dodici mesi o, per i quali, è stata accertata d’Ufficio tale residenza.

I comuni sono gli unici competenti alla regolare tenuta dell’anagrafe della popolazione, sia di quella residente in Italia che di quella residente all’estero. Ciascun comune ha la propria AIRE. Esiste, inoltre, l’AIRE nazionale, istituita presso il Ministero dell’Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali - che contiene i dati trasmessi dalle anagrafi comunali. Oltre ai dati anagrafici, l’AIRE centrale registra anche l’indicazione relativa all’iscrizione del cittadino nelle liste elettorali del comune di iscrizione Aire. I singoli comuni inviano i dati all’AIRE centrale, via web-mail, utilizzando un sistema di sicurezza e un’apposita procedura informatica, che consente un aggiornamento diretto dei dati stessi. L’iscrizione all’AIRE comporta, per i cittadini italiani, la possibilità di usufruire dei servizi consolari, di ottenere certificati/documenti sia dal comune di iscrizione AIRE che dall’Ufficio consolare di competenza, nonché di esercitare il diritto di voto anche all’estero.

Carmelo Vaccaro

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