Lingua, cultura e risorse: Schirò (Pd) interroga Di Maio
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“Riportare a regime il sistema di sostegno del settore, assicurando agli enti promotori i finanziamenti derivanti dal capitolo 3153 della tabella 6 del bilancio del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e completare le destinazioni all'estero del personale insegnante sui posti vacanti”. È solo una delle richieste contenute nella interrogazione che Angela Schirò, deputata Pd eletta in Europa, ha presentato al Ministro Di Maio insieme alle colleghe Quartapelle e La Marca per chiedere sostegno al sistema della lingua e cultura italiana all’estero.
“La promozione della lingua e della cultura italiana all'estero rappresenta un settore significativo del sistema formativo nazionale, oggetto di una rinnovata regolamentazione ad opera del decreto n. 64 del 2017, e una leva essenziale della promozione integrata del Sistema Paese nel mondo”, scrive Schirò nella premessa, ricordando che “a sostegno dell'impianto di promozione culturale è stato costituito, nel 2017, il Fondo per la promozione della lingua e della cultura italiana all'estero, dotato di 150 milioni di euro in un quadriennio, che, con la legge di bilancio 2021 (30 dicembre 2020, n. 178) è stato rifinanziato per il prossimo triennio, con una dotazione complessiva di 132 milioni di euro e stabilizzato a partire dal 2024, nonché ripartito con recente decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, d'intesa con i ministri interessati”.
“Nonostante il cospicuo impegno finanziario, - stigmatizza la parlamentare – negli ultimi anni si sono manifestati ritardi e contraddizioni nell'offerta formativa che, in alcuni comparti, come quello dei corsi di lingua gestiti dagli enti promotori, legittimano preoccupazioni in ordine alla tenuta delle attività e alla stessa sopravvivenza degli enti, alcuni dei quali, in diverse dislocazioni territoriali (Nord America, Australia, Europa) sembrerebbero avere già rinunciato al proseguimento del loro impegno; le problematiche di maggiore preoccupazione sarebbero il ritardo nella ripartizione dei contributi agli enti promotori ex capitolo 3153 del bilancio del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale; il ritardo nelle anticipazioni, che espone gli enti a gravosi impegni bancari; la difficoltà di assumere impegni pluriennali con le autorità scolastiche locali per i corsi integrati; la non completa erogazione dei saldi agli enti dell'emisfero australe per il passato anno scolastico”.
“A tali difficoltà, per il terzo anno consecutivo, le assegnazioni di personale docente all'estero, soprattutto in Europa, non hanno rispettato le date di inizio dell'anno scolastico”, informa Schirò. “Le difficoltà relative al rapporto con gli enti promotori sono derivate anche dalla transizione regolamentare determinata dall'applicazione del decreto n. 64 del 2017, che le interroganti inutilmente hanno chiesto lo scorso anno di sottoporre a una fase di sperimentazione e prova; la fase di transizione, per altro, sembra destinata a prolungarsi dal momento che, con lo schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente il regolamento recante modifiche ai regolamenti di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 19 maggio 2010 n. 95 e 1° febbraio 2010 n. 54 (Atto del governo n. 300), si dispone la formazione di una direzione generale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale dedicata alla “Diplomazia pubblica e culturale”, nella quale le attività della promozione linguistica e culturale dovrebbero confluire”.
Ricordato che “la Commissione esteri della Camera, nel parere sull'assestamento del bilancio 2021, ha raccomandato di valutare “l'urgenza di rifinanziare e coordinare adeguatamente fra i diversi attori le misure di promozione della lingua e cultura italiana, nel contesto dello sforzo per la promozione dell'internazionalizzazione del Sistema Paese, provvedendo, fin da ora, ad impostare in tale direzione la legge di bilancio per il 2022””, Schirò chiede al Ministro “entro quanto tempo si pensi di adottare iniziative per riportare a regime il sistema di sostegno del settore, assicurando agli enti promotori i finanziamenti derivanti dal capitolo 3153 della tabella 6 del bilancio del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e per completare le destinazioni all'estero del personale insegnante sui posti vacanti”.
A Di Maio si chiede anche di sapere “quali criteri siano stati seguiti per la ripartizione tra i Ministeri interessati del Fondo per la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo e su quali risorse il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale potrà contare nel triennio per gli interventi di sua competenza” e, infine, “in quale orizzonte temporale si ritenga di poter costituire la direzione generale “Diplomazia diretta e culturale” e quali garanzie si pensi di adottare per preservare la continuità degli interventi in un campo di valore strategico come questo”.