Politiche 2022/ A Ginevra il 2° Convegno degli Italiani in Svizzera con i candidati in Europa
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Dopo il successo ottenuto nel 2016, lo scorso 3 settembre la Società delle Associazioni Italiane a Ginevra - SAIG ha promosso il 2° Convegno degli italiani in Svizzera invitando gli attuali parlamentari e, in tale occasione, anche i candidati alle prossime elezioni del 25 settembre. Da notare che la SAIG ha precisato di aver coinvolto tutti i maggiori schieramenti politici, per il Centrodestra, Luigi Billè e Simone Billi, per Azione–IV Laura Garavini e Massimo Ungaro e per il M5S Marcello Pilato. Purtroppo lo schieramento del PD non era presente in quanto il convegno si è incrociato con un altro evento simile nella stessa data.
L’evento è stato richiesto da numerosi connazionali, a quanto spiegato dalla SAIG, e programmato per una discussione riguardo vari argomenti importanti che interessano gli italiani all'estero. L’obiettivo era quello di informare e di confrontarsi con i parlamentari e i candidati politici riguardo varie tematiche, secondo una scaletta annunciata nel programma e che riportiamo qui di seguito: riduzione del contingente parlamentare: cosa cambia? Una migliore sinergia tra le rappresentanze elette; Diritti e doveri degli italiani all’estero; Legge elettorale per l’elezione dei Com.It.Es.; Come aiutare i consolati a dare un servizio migliori ai connazionali?
Dopo una breve presentazione dei parlamentari, Carmelo Vaccaro, Coordinatore della SAIG, ha animato il dibattito.
Riduzione del contingente parlamentare: cosa cambia?
Gli oratori erano ragionevolmente quasi tutti compatti nel valutare che questa riduzione andrà a penalizzare fortemente la rappresentanza parlamentare eletta all’estero.
“Garavini”: considerando che il metodo di legiferare non è cambiato (bicameralismo perfetto tra Camera e Senato) tale riduzione allunga la distanza tra il parlamentare e l’elettore ed in più si dovrà fare lo stesso lavoro con meno parlamentari.
“Billi”: Per l’elettore all’estero non cambia niente, ma intravede tale la riduzione come un primo passo verso una riforma istituzionale che non è stata fatta in questa legislatura, di cui il paese ha bisogno e si auspica che avvenga nella prossima.
“Pilato”: Questa riforma per la riduzione dei parlamentari è stata votata a stragrande maggioranza. Anche se nelle varie testate giornalistiche si evince l’assenza di molti parlamentari nei lavori della camera, di contro va da sé che gli italiani all’estero verranno penalizzati da questa riduzione.
“Ungaro”: Il rapporto tra il parlamentare e l’elettore diventerà ancora più difficile: “basta pensare che un mio collega in Italia rappresentava 100 000 elettori, io 400 000. Con il taglio in Italia 150 000, io 750 000. All’estero non si sono aggiustati i collegi come è avvenuto in Italia.
“Billè”: In base al numero dei connazionali iscritti all’AIRE, già prima era una minima rappresentanza, adesso come si diceva, si allungano le distanze tra il parlamentare e i connazionali e sembra diventare una rappresentanza figurativa. In realtà non si poteva fare la riduzione dei parlamentari senza mettere mano alla legge elettorale.
Anche su tutti gli altri punti, gli invitati hanno esposto opinioni convergenti riguardo: l’esigenza di una più coesione tra Com.It.Es., CIGIE e parlamentari eletti all’estero; su diverse incomprensioni e complicazioni tra i diritti e doveri che, certe volte ci si trova di fronte ad una disinformazione; ancora in Parlamento la riforma della legge elettorale per l’elezione dei Com.It.Es.; ci sono poche alternative, attualmente, per aiutare i consolati a dare un servizio migliore ai connazionali. Tutto rimandato alla prossima legislatura.
“A mio parere – ha spiegato Vaccaro - purtroppo è emerso ancora una volta che è sempre difficile far coincidere le esigenze dei partiti di appartenenza con quelli degli italiani all’estero. Una cosa è certa:
i parlamentari eletti o candidati di queste imminenti elezioni del 25 settembre, hanno tutti la volontà ed il desiderio di fare del proprio meglio per il quale si sono impegnati, ma tutti noi sappiamo che è difficile riuscire ad ottenere tanti risultati positivi con un’imponente macchina istituzionale di uno stato come la nostra Bella Italia”.
“Comunque vada – ha spiegato ancora il coordinatore SAIG -, noi auguriamo il meglio a tutti i candidati con la speranza che, chi verrà eletto, si batterà per i cinque milioni dell’Italia nel mondo iscritti all’AIRE”.