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Da Basilea per Giulia e le altre sorelle: le associazioni contro la violenza sulle donne

Uno striscione bilingue con l'impronta delle mani tinte di vernice magenta con una scritta in ricordo di Giulia, 105esima vittima dall’inizio dell’anno in Italia, ha costituito il grido di mobilitazione che le donne del GIR - Gruppo Donne + Intergenerazionale - assieme all’Associazione dei Campani, ITACA e Associazione Culturae, tutte realtà di Basilea, hanno lanciato in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.


“L'uccisione di Giulia e delle altre 105 donne vittime di femminicidio in Italia e delle 15 donne in Svizzera - una ogni 2 settimana in Svizzera, una ogni 72 ore in Italia - dall'inizio del 2023, - la riflessione di Basilea – chiama tutte e tutti noi ad una riflessione profonda, verso l'introduzione soprattutto culturale di strumenti capaci di sensibilizzare la società verso l'eliminazione di una violenza dettata unicamente dalla differenza di genere e/o orientamento sessuale e supportata da una cultura patriarcale che relega la donna ancora ad un ruolo subalterno rispetto all'uomo”.

L’incontro con le donne del GIR e delle altre realtà coinvolte, avvenuto venerdì 24 novembre presso la “Casa delle Associazioni” al Quartiertreffpunkt Erlenmatt di Basilea, è stato un momento di mobilitazione e riflessione con la realizzazione dello striscione che sarà esposto anche il 1° dicembre durante l'inaugurazione dello spazio delle Associazioni e che, sottolineano le organizzatrici, “resterà a disposizione di tutte le realtà basilesi che lo richiederanno per le proprie iniziative pubbliche al fine di mantenere un focus su Giulia e su tutte le altre nostre sorelle morte ammazzate per mano di un uomo”.

La Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne “deve necessariamente diventare occasione di una riflessione strutturale, capace di tematizzare l'importanza dell'educazione affettiva e sessuale nelle scuole come importante mezzo per prevenire la cultura della violenza e al contempo seminare una cultura basata sulla cura e su un'effettiva parità dei generi. La mattanza avviene nel silenzio e immobilità più totale delle Istituzioni, anche per questo le iniziative e azioni di mobilitazione della collettività divengono fondamentali perché liberarsi della violenza è non solo possibile, ma necessario, con il giusto sostegno che ogni persona può apportare, scardinando il sistema corrente fondato su comportamenti discriminatori e – concludono le associazioni basilesi – su una cultura patriarcale che domina le relazioni di genere su tutti i livelli: affettivo, lavorativo, economico, sociale. Aiutaci a denunciare la violenza sistemica esercitata sulla vita delle donne e di tutte le soggettività libere, aiutaci anche tu a educare alla cura, al dialogo, all’affettività”.

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