Comites, Intercomites, CGIE e Parlamentari eletti in Svizzera - Niente di nuovo sotto il sole....
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Da 15 anni a questa parte, tutte le mattine degli ultimi, ho la malsana abitudine di leggere le notizie dei maggiori quotidiani italiani nazionali, le agenzie di stampa e fra queste anche le informazioni dell'AISE. La speranza è sempre quella di trovare novità o notizie di servizio che riguardino gli italiani all'estero. In realtà, non trovo mai o "quasi mai", informazioni utili da veicolare ed il più delle volte riscontro novità di poco conto ma sulle quali ogni organo rivendica la propria paternità...
Sulle ceneri del vecchio ed alla vigilia del nuovo CGIE, lo scorso 26 settembre, ho ascoltato chi ci parlava di futuro, promesse, cambiamento. Sto ancora pensando a quelle parole e nello stesso tempo prendo atto che nulla è cambiato.
Personalmente voglio ancora credere che si possa ricomporre una "tela" rappresentativa della comunità italiana all’estero. Devo però constatare e dire sinceramente che, dalle ultime votazioni dei Comites e in seguito quello del Coordinamento dei Comites, non ho visto iniziative o azioni che facciano pensare ad un vero cambiamento di rotta. Basti pensare che da allora ad oggi non sono state pubblicate, da nessuna parte, nemmeno la composizione delle nuove commissioni. Qualche Comites, addirittura, non ha nemmeno cambiato la Home del proprio sito Internet.
Solo il Comites di Berna sembra dare segnali di impegno verso le comunità italiane della sua Circoscrizione riuscendo, per esempio di collocare de "corrispondenti consolari" nel territorio. Oltre ad essere una buona idea, questo consentirebbe al connazionale di non doversi recare a Berna per usufruire dei servizi consolari evitando cosi inutili e dispendiosi viaggi per piccole necessità che possono essere tranquillamente svolte dalle circoscrizioni consolari e dai loro corrispondenti.
A parte questo, ..... il vuoto.
Nulla di nuovo sotto il sole...
Sono cosciente del fatto che molti membri dei Comites in Svizzera sono dei giovani alla prima legislatura, ma non vorrei, da cittadino italiano in Svizzera, vedere gli organi rappresentativi del mio paese di origine svuotati di ogni potere ed incapaci di governare un cambiamento che oggi più che mai si rende necessario.
Per tornare a quanto detto in precedenza e sempre a titolo di esempio va detto che la chiusura di molti consolati in Svizzera ha creato molti disagi ai nostri connazionali. L'esigenza del nostro governo italiano di tagliare le spese è andata a deciso discapito degli italiani all'estero e degli organi che li rappresentano. Ma proprio per questa ragione andava fatta una seria campagna informativa. Bisognava rimboccarsi le maniche e spiegare ai nostri amici italiani cosa stava succedendo.
Ecco di cosa ha bisogno un emigrato in Svizzera, informazioni, notizie, sostegno, consigli.
Dobbiamo creare una rete, una "ragnatela informativa", dobbiamo raccontare ciò che succede in Italia ed anticipare i bisogni di coloro che risiedono in tutto il territorio Elvetico e non hanno la capacità o i mezzi per tutelarsi. Ecco altri esempi:
1) Doppia Imposizione. Oggi non si parla d'altro che di doppia imposizione, dei problemi degli italiani con le loro case in Italia. Vorrei dire all’amico Dino Nardi che, finché le sue utilissime osservazioni ed i suoi insegnamenti si indirizzeranno ai soli addetti ai lavori, sarà lavoro pressoché inutile. Molti connazionali ancora non hanno capito cosa ed a chi chiedere. La SAIG ha messo un Avvocato a disposizione gratuitamente presso la sua sede ed organizzerà un’altra conferenza prima della fine dell’anno anche con le autorità cantonali. Ci vuole lavoro di squadra: Organizzare incontri con i membri del CGIE, parlamentari eletti in Svizzera, associazioni e tutti coloro dotati buona volontà. Sarebbe anche un pretesto per incontrare e conoscere le molte giovani coppie della recente emigrazione, che hanno già una casa in Italia e che sono all’oscuro di tutto.
2) Circoscrizioni consolari. E urgente la nomina dei corrispondenti consolari. Va prevista una copertura del territorio Elvetico e va dato loro il potere di firma. Si deve permettere ai nostri connazionali di non andare da Sion a Ginevra per una firma o per rifare la Carta d’Identità. Quindi, bisognerebbe che i Comites individuassero bene il problema, le necessità della propria circoscrizione, incontrassero i Consoli e presentassero proposte concrete e persone di moralità e serietà affidabile.
3) Il canone TV. Un altro problema che gli italiani all’estero sono chiamati a sopportare sarà quello del Canone TV che sembra verrà presto prelevato tramite la bolletta elettrica. Questa è una vergogna che il neo CGIE eletto ed i parlamentari, dovrebbero già da adesso evidenziare in agenda, per essere pronti a battagliare col sottosegretario o il Governo. I CGIE e i parlamentari eletti all’estero, sono stati eletti per fare gli interessi dei nostri connazionali e non per altri motivi.
A proposito di CGIE, ho un messaggio personale per i nuovi membri del CGIE: Non vedo granché bene una candidatura di un membro del CGIE alle prossime politiche. Sono sincero. Questo, non farebbe altro che confermare la mia tesi (e quella della stragrande maggioranza degli italiani all'estero) e cioè che il CGIE, per qualcuno, è diventato il trampolino di lancio per un posticino da parlamentare. L'ho detto.
IO non voglio far polemica spicciola, io voglio vedere una rappresentanza attiva e concreta. Io voglio vedere il cambiamento. Tutto quello che ho brevemente elencato dovrebbe essere lo spunto per una reale convergenza tra tutte le parti in questione. Non fosse altro che per evitare o alleviare le notti insonni dei nostri connazionali.
Personalmente, rimango a disposizione degli organi eletti nella mia Circoscrizione per informare e risolvere i problemi che incombono, ancora una volta, sugli italiani all’estero.
A tutti ricordo il campanello d’allarme, suonato dai nostri connazionali, in occasione delle ultime elezioni Comites. Facciamo in modo a che non succeda più, ma facciamolo insieme. Carmelo Vaccaro