
L’AMBASCIATORE RISI SI PREPARA A LASCIARE LA SVIZZERA: IL MESSAGGIO AI CONNAZIONALI
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“Il mio mandato in Svizzera e Liechtenstein volge al termine. Il mio successore, al quale auguro sin d’ora buon lavoro, assumerà servizio subito dopo la mia partenza”. Inizia così il messaggio che l’ambasciatore Cosimo Risi indirizza ai connazionali, ricordando che “era previsto sin dall’inizio che la mia missione qui sarebbe stata breve”.
“Ho cercato di concentrare in due anni e mezzo quanto normalmente si fa in quattro”, aggiunge il diplomatico. “La chiusura di alcuni uffici consolari si avverte. Sono decisioni prese a livello centrale in una logica di diverso orientamento della rete mondiale. Gli Uffici consolari superstiti stanno facendo il possibile, e a volte l’impossibile, per garantire lo stesso livello di prestazioni. Di questo sforzo – sottolinea – sono grato ai colleghi che lavorano nella rete consolare, che resta la più ampia di Svizzera con quattro Uffici autonomi a Basilea, Ginevra, Lugano, Zurigo e la cancelleria consolare a Berna”.
Gli uffici chiudono, ma, come ricorda l’ambasciatore, “la collettività italiana aumenta di anno in anno. Varie motivazioni spingono i connazionali a stabilirsi in Svizzera. Gli italiani e gli italo – svizzeri occupano posizioni preminenti ovunque, nel settore accademico e della ricerca, nel mondo economico e dei servizi. L’emigrazione è integrata e si esprime anche attraverso gli organismi di rappresentanza democratica come i parlamentari qui eletti ed i rinnovati CGIE e COMITES”.
E ancora: “la lingua italiana regge rispetto alle altre lingue nazionali. L’intesa con i Cantoni italofoni è fondamentale: rammento l’adesione dell’Ambasciata al Forum per l’italiano promosso da Ticino e Grigioni. Si sono susseguite le visite istituzionali dall’Italia alla Svizzera e dalla Svizzera all’Italia. Ricordo per tutte quella del Presidente della Repubblica a Berna e Lugano nel maggio 2014 e quella del Presidente della Confederazione a Roma nel luglio 2014. Expo Milano è stato il luogo degli scambi a tutti i livelli”.
La Svizzera, ricorda Risi, “fu il primo paese a sottoscrivere l’accordo con l’Esposizione, il suo Padiglione è risultato fra i più visitati e apprezzati. Il negoziato sul pacchetto fiscale porterà vantaggi riguardo allo scambio d’informazioni ed al regime dei lavoratori frontalieri. Oltre sessantamila connazionali varcano la frontiera ogni giorno ed i loro guadagni sono di beneficio alle comunità di provenienza. Con l’accordo fiscale superiamo certi retaggi del passato come le black list e apriamo un’epoca di maggiore collaborazione. Il che è naturale fra paesi amici e vicini”.
“Dal mio mandato qui traggo un bilancio positivo”, scrive l’ambasciatore. “Mi gratificano la qualità dei risultati e la bontà dei contatti con colleghi, connazionali, personalità locali. Sono rapporti che spero di conservare anche a Roma. Ringrazio e – conclude – saluto idealmente tutte le connazionali e tutti i connazionali”.