Si è chiuso con la promessa di un impegno ad intervenire per sostenere la richiesta di azzeramento dei tagli al fondo patronati, previsti dalla legge di stabilità: questo il risultato dell’incontro tra i presidenti del Cepa (Acli, Inas, Inca, Ital) ed il capo di gabinetto della presidenza della Camera, Carlo Leoni. "Si tratta di un segnale positivo e ora", commenta Antonino Sorgi, "speriamo arrivino presto buone notizie dal Governo. Noi stiamo facendo di tutto per far comprendere che, con le misure ipotizzate, si mettono a rischio la tutela sociale dei cittadini e migliaia di posti di lavoro".

Lo hanno gridato a gran voce i circa trecento operatori dei patronati che, ieri pomeriggio, si sono radunati per un presidio sotto Montecitorio, "per rendere finalmente "visibile" un lavoro che per la legge di stabilità sembra essere solo una voce da tagliare", sottolinea il Ce.Pa.

"Per far comprendere al Governo e all’opinione pubblica l’importanza dell’attività svolta, si è scelto di raccontare le storie di chi ogni giorno entra negli uffici del patronato – 12 milioni di persone solo nell’ultimo anno – e trova accoglienza e risposte. Si sono srotolate così", racconta il Ce.Pa., "di fronte alla sede della Camera dei deputati, dove il testo della finanziaria è all’esame in queste ore, le storie di vittime di malattie professionali, di cittadini stranieri disorientati su permessi di soggiorno e ricongiungimenti familiari, di anziani alle prese con le complessità burocratiche legate alla pensione, di utenti scoraggiati di fronte alle carte per la richiesta di invalidità civile".

"Per tutti loro" ha detto il vicepresidente dell’Inas, Paolo Mezzio, "oggi rivendichiamo il diritto a trovare ancora ascolto, grazie al lavoro dei nostri operatori. Un diritto che rischia di scomparire se le ipotesi di tagli non vengono cancellate dalla legge di stabilità".