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01 febbraio 2016: La Newsletter di Laura Garavini

Care democratiche e cari democratici in Europa, dare l’opportunità di un buon lavoro ai giovani. È questa una delle sfide più importanti, oggi. Ne ho parlato a Milano, al convegno “Giovani e imprese si allenano per il futuro. Esempi di buone pratiche in Italia”. Perché il sistema duale di alternanza tra scuola e lavoro è diventato finalmente realtà anche in Italia, grazie al lavoro del Parlamento e del Governo sul Jobs Act e sulla Buona Scuola.


Si tratta di quel sistema di formazione che, introducendo esperienze di lavoro in azienda già nel corso del periodo scolastico, ha riscosso grande successo in altri paesi europei come la Svizzera, l'Austria, la Germania. Non uno stage gratuito, ma un tirocinio retribuito, finalizzato ad apprendere un mestiere. E non è una di quelle riforme che rimangono per anni lettera morta perché non si approvano i decreti per applicarle. Il Governo ha già adempiuto a tutti i passaggi burocratici necessari per fare sì che il sistema duale sia operativo da subito, compreso lo stanziamento di risorse ingenti. Risorse che permetteranno nei prossimi due anni a circa 60.000  giovani in tutta Italia di fare una vera esperienza lavorativa. Per capire da vicino come funziona una fabbrica, un laboratorio artigianale o un esercizio commerciale, e per specializzarsi in un lavoro concreto.

Contro il sorgere di nuove frontiere in Europa
I nostri ragazzi non sanno neanche più che cosa siano le frontiere, abituati come sono a muoversi liberamente in Europa, fra moneta unica, programmi Erasmus e voli low cost. Questa libertà di movimento, che è uno dei principi base dell’Unione Europea, attualmente viene messa in discussione da più parti: dai movimenti populistici, ma anche, purtroppo, da alcuni governi di stati membri. Ne abbiamo parlato a Parigi incontrando la Vice Presidente dell’Assemblea nazionale francese, Sandrine Mazetier, ed il Presidente del Gruppo dei socialisti, Bruno Le Roux. Noi del PD non accettiamo un dietrofront su valori che riteniamo irrinunciabili. Abbattere Schengen non servirebbe a nulla, meno che mai a contrastare il terrorismo. Non solo: mettere in discussione Schengen sarebbe anche controproducente, perché significherebbe creare la percezione di un’Europa che indietreggia davanti alle violenze ed è incapace di attrezzarsi per il futuro. Un futuro che necessita invece di una sempre maggiore capacità di integrazione rispetto alla massiccia mobilità dei cittadini. Durante la visita nella capitale francese ci siamo incontrati anche con gli iscritti e i militanti del PD di Parigi con i quali, insieme alla nostra Vice Presidente della Camera, Marina Sereni, al collega Tacconi ed al segretario del circolo, Massimiliano Picciani, ci siamo confrontati sull'importanza di un contrasto culturale al terrorismo che preveda massicce politiche per l'integrazione dei migranti.

Includere i nuovi europei per emarginare gli estremismi
Molenbeek è la località belga diventata, suo malgrado, simbolo dell'estremismo radicale islamico, perché da qui provenivano alcuni degli autori dell'attentato di Parigi del novembre scorso. Ma Molenbeek è anche il quartiere in cui vivono tantissimi italiani, accanto ad una numerosa comunità islamica. Insieme a Marina Sereni ci siamo recati lì per esprimere la nostra solidarietà ai nostri connazionali, ma anche per ribadire l'importanza di un impegno comune dell'Europa contro il terrorismo e per l'adozione di politiche unitarie, soprattutto in materia di immigrazione, di inclusione sociale, e per l'integrazione. Nel corso del dibattito, ospiti del PD Bruxelles e del Segretario, Francesco Cerasani, siamo intervenuti insieme ai colleghi belgi, condividendo una linea comune: il contrasto al terrorismo passa sicuramente da politiche europee per la sicurezza, ma non può prescindere da consistenti investimenti per la cultura. Inoltre la crescente paura verso i rifugiati, montata ad arte dai movimenti populistici, non deve indurre a mettere in discussione gli stessi valori fondativi dell'Europa, come la libera circolazione o il rispetto delle libertà. Al tempo stesso anche chi viene accolto in Europa non può venire meno al rispetto dei diritti, delle regole e dei valori altrui. Pena l'eventuale espulsione. Oggi più che mai abbiamo bisogno di rafforzare l'Europa. E non possiamo lasciare che questo prezioso progetto venga sgretolato dagli egoismi nazionalistici. 

Da estranei ad amici. Da stranieri a concittadini

Un esempio di riuscita integrazione è costituito dalla comunità italiana in Germania. Ne abbiamo parlato a Rüsselsheim, con gli amici della locale Europa-Union, nel corso di un’iniziativa promossa dal Presidente, Ivo Zeba, e dallo scrittore, Delio Miorandi, in occasione del 60esimo anniversario degli accordi bilaterali. All'inizio fra italiani a tedeschi c'erano anche attriti ed incomprensioni. La strada dell’inclusione in una società diversa dalla propria non è mai facile. Ma si impara anche dagli errori del passato. A quei tempi solo con grande ritardo, la Germania ha finalmente adottato delle politiche per l'integrazione. E tutto questo si rivela particolarmente utile oggi, in una fase in cui la Germania è confrontata con l'enorme sfida dell'accoglienza di quasi un milione di rifugiati, in un solo anno. Col passare del tempo tanti di quegli italiani che inizialmente venivano guardati con indifferenza o con aperta ostilità sono diventati concittadini, rispettati a tutti gli effetti o addirittura cari amici. Vale allora la pena trarre ispirazione da questa esperienza e guardare agli stranieri di oggi - quei profughi che arrivano da situazioni di grande sofferenza - con uno sguardo di apertura e di tolleranza. E con un impegno vero sull’integrazione. È questa l’Europa che vogliamo, non quella che si trincera nella paura.

Docenti a chiamata diretta: premiare esperienza all'estero
Sono soddisfatta del fatto che il Governo abbia accolto un mio Ordine del Giorno volto a privilegiare docenti che vantano esperienze all'estero come requisito per l'assunzione presso università italiane. A partire da quest'anno un numero consistente di nuovi docenti universitari verrà assunto attraverso chiamata diretta. Si tratta di una pratica utilizzata dai migliori atenei del mondo. Significa che, se un ricercatore è dotato di particolari competenze di eccellenza, un’Università può assumerlo anche senza passare per forza attraverso un concorso lungo e costoso. E’ importante, però, che i beneficiari di una misura così selettiva abbiano anche una significativa esperienza internazionale, in modo che possano contribuire a rendere più competitivo il nostro sistema universitario. Il mio Ordine del Giorno chiedeva di destinare una quota delle assunzioni esclusivamente a docenti con una significativa esperienza lavorativa in enti di ricerca o in università straniere, siano essi italiani o stranieri. Solo attraverso interventi di questo tipo, che mirano ad incentivare la mobilità internazionale, possiamo ringiovanire l’università italiana e farne una vera fucina di talenti, provenienti da tutto il mondo.

Canone Rai, pagare tutti per pagare meno
Il tasso di evasione del canone Rai in Italia fino ad oggi variava dal 30 al 40 %, con picchi del 60% in certe città. Vuol dire che 4 italiani su 10 non pagavano il canone. Da luglio pagheranno tutti, in modo che tutti pagheranno meno! Una mia intervista al riguardo è andata in onda su Funkhaus Europa. In dettaglio significa: tutti i cittadini, compresi quelli all'estero, intestatari di una bolletta della luce in Italia, riceveranno in automatico, sul bollettino da pagare, l'importo del canone a rate. Dato che tutti pagheranno, di conseguenza diminuirà l'importo del canone. Queste nuove regole valgono anche per gli italiani all'estero. Dovranno pagare il canone anche quei pensionati che usufruiscono dell'esenzione da Tasi e Imu. Mentre se si possiedono più appartamenti in Italia, con la bolletta della luce a proprio nome, verrà addebitato il canone solo su uno di questi. Ne ho parlato in diverse iniziative tenutesi in Svizzera. Per esempio a Pratteln e a Klingnau, ospite della Unione Italiani nel Mondo, e a Ginevra, ospite della Saig di Carmelo Vaccaro. Un grazie sincero agli organizzatori ed in particolare ad Antonio Tocco e a Mariano Franzin per la calorosa accoglienza e la grande professionalità con la quale organizzano questi momenti informativi. Perché la comunicazione sui social media è importante ma ritengo fondamentale e doveroso anche tener informati i nostri connazionali sul territorio e confrontarmi con loro.

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