
20 ANNI RADIO BERN RABE: L’ITALIANITÀ IN PRIMO PIANO
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“Il 29 febbraio 2016 ha segnato l’inizio del giubileo di Radio Bern RaBe 95.6 MHz, l’emittente locale che da oltre vent’anni offre programmi di cultura e cronaca al di là del mainstream, e programmi in lingue straniere. Con i programmi Piazza Italia e Onda Libera, l’italianità e la lingua italiana svolgono tuttora un ruolo importante nel palinsesto”. Diretto da Giangi Cretti, il mensile “La Rivista” ha incontrato gli autori dei programmi della radio.
“Piazza Italia: Ogni sabato, dalle ore 11 alle ore 13.
Responsabili del programma: Waldimiro Rossi (Miro) e Luigi Farulli (Gigi)
D. Miro, quest’anno Piazza Italia supererà le 2000 ore di trasmissione. Che cosa rappresenta Piazza Italia?
R. Piazza Italia è la trasmissione radiofonica culturale per gli italiani e italofoni, in onda ogni sabato dalle ore 11 alle ore 13 su Radio Bern RaBe 95.6 MHz. Un servizio per la collettività italiana e italofona in Svizzera con musica, notizie, informazioni e tanto divertimento. La nostra trasmissione va in onda dal 16 marzo 1996, e insieme a Radio Bern RaBe, quest’anno compie 20 anni. Come hai accennato, supereremo le 2000 ore di trasmissione. Lo scopo di Piazza Italia è rappresentare la voce del mondo italiano e italofono in Svizzera, informando obiettivamente e divertendo gli ascoltatori, valorizzando la spontaneità italiana con il massimo impegno, imparzialità, rispetto e determinazione.
D. Gigi, come è organizzata la trasmissione?
R. Gran parte del successo di Piazza Italia si nasconde proprio dietro la particolare attenzione data alla selezione dei brani musicali. Durante la trasmissione si possono ascoltare sempre i successi attuali e le ultimissime novità degli artisti italiani e internazionali, senza per questo tralasciare brani di altri tempi. Con le rubriche culturali, d’informazione e intrattenimento, Piazza Italia si impegna, nel massimo rispetto dei radioascoltatori, ad informare in maniera obiettiva e imparziale oltre che divertire. Dai microfoni di Piazza Italia, inoltre, sono passati i più famosi cantanti del panorama musicale italiano.
D. Gigi, che cosa significa per voi Radio Bern RaBe?
R. Indispensabile per il successo della trasmissione Piazza Italia è il supporto di Radio Bern RaBe, che con la sua continua attenzione nei confronti delle minoranze, ha reso possibile l’esistenza di uno spazio tutto dedicato alla cultura italiana. Durante i 20 anni di attività, oltre a rappresentare la trasmissione radiofonica culturale per gli italiani e italofoni della regione di Berna e considerata più volte come esempio di integrazione dalla regione stessa, Piazza Italia ha offerto una piattaforma per associazioni e artisti italiani e italofoni in Svizzera.
D. Miro, il futuro di Piazza Italia?
R. All’avanguardia nel mondo dell’informazione, Piazza Italia vanta la sua presenza su internet all’indirizzo piazzaitalia.fm, su Twitter e Facebook. Tutti, infatti, usiamo i Social Network per comunicare, condividere eventi e idee, informarci e per farci conoscere in rete. Recentemente, a fronte della maggiore conoscenza degli strumenti del web e della diffusione di questi ultimi, il Social Network è diventato parte della vita di tutti. I Social Network, dunque, come piattaforma di scambio d’informazione, rappresentano l’estensione naturale della trasmissione Piazza Italia per mantenere vivo il contatto con i radioascoltatori attraverso news, compendi ed eventi.
Onda Libera: Ogni domenica, dalle ore 13 alle ore 14
Responsabile del programma: Salvatore Pinto (Dj Salvi)
D. Salvi, parlaci degli inizi di Onda Libera.
R. Fin da ragazzo ho sempre avuto un rapporto privilegiato con il mitico e ormai raro vinile. Anche dopo il mio trasferimento in Svizzera negli anni Ottanta continuavo a seguire questa mia passione. In quegli anni notavo che le radio locali non trasmettevano tanta musica italiana - diciamo che mi mancava un po’. Quindi ho cominciato a pensare o almeno a sognare di fare una trasmissione in lingua italiana, data la massiccia presenza di connazionali sul territorio bernese. Sapevo che l’idea non era male e che avrebbe fatto piacere agli ascoltatori e - ovviamente - anche a me. Nel 1996, era un giorno di novembre, ho incontrato un amico che, mentre stavamo parlando di musica, mi ha raccontato di una radio nata pochi mesi prima e che era alla ricerca di un dj per una trasmissione in lingua italiana. Potrai capire la mia gioia nel sentire quella notizia. Mi sono subito recato nei locali di questa radio. Dato che avevo già confidenza con mixer e microfoni, il colloquio è stato quasi una formalità. Non ho avuto grandi difficoltà nel trovare un progetto di trasmissione e di trovare uno slot che andasse bene per me. Onda Libera ha riscontrato un successo immediato.
D. Come si è evoluta la tua trasmissione negli gli anni?
R. Rispettando le esigenze degli ascoltatori e il loro gusto musicale ho arricchito il programma con interviste fatte ai loro cantanti preferiti: Zucchero, Pausini, Nek, D’Alessio, Tozzi, Nannini e Bennato. Avendo un pubblico molto giovane, seguo molto la scena italiana di musica hip-hop, in modo da variare la programmazione. Negli anni la trasmissione ha fatto un salto di qualità diventando un punto di riferimento sia culturale che musicale per un vasto pubblico nazionale e anche internazionale. Inoltre, la mia ripetuta presenza al Festival della Canzone Italiana Sanremo come giornalista e fotografo, permette agli ascoltatori di seguirmi non solo via radio ma anche tramite i Social Media come ad esempio Facebook. Il contenuto di spessore fa sì che molti sponsor aderiscano a sostenere Onda Libera.
D. Che significato ha RaBe per te?
R. Per me significa «VOCE»: cultura, adesione, aggregazione, casa, popolo. Sappiamo bene che la radio è nata prima della televisione ed è quindi un potente strumento di comunicabilità e comunicazione. Uno segue un programma, senza vedere chi gli sta parlando. Questo, per me, sa di magico.
D. Che direzione dovrebbe intraprendere Radio RaBe?
R. La direzione di una radio o di una singola trasmissione può essere orientata verso il futuro soltanto se si fa caso agli ascolti, agli umori, alle tendenze musicali e ai gusti degli ascoltatori. Onda Libera non sarà mai statica perché si adatterà ai cambiamenti sia sociali che culturali. Cercherò sempre di sorprendere gli ascoltatori con input nuovi e coinvolgerli sempre di più all’ascolto. Ecco perché Onda Libera è diventata una trasmissione cult con un alto indice di ascolto”.
Mensile “La Rivista”