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Anche a Ginevra si organizzano serate informative per il Referendum del 17 aprile

Ginevra si mobilita per cercare di informare gli italiani sui diversi aspetti del Referendum Abrogativo sulle Trivellazioni in Mare del prossimo 17 aprile. Sono due gli incontri che si sono svolti lo stesso giorno, mercoledì il 6 aprile: un incontro informativo organizzato dal ComItEs di Ginevra, in collaborazione con Libertà e Giustizia; un aperitivo ecologico organizzato individualmente presso un ristoratore carougeois.


Il Comites di Ginevra ha scelto l’Università di Ginevra, e precisamente la sede di UniMail, per lo svolgimento della serata informativa, invitando come relatori il Professor Andrea Moscariello, Docente Ordinario in Geo-Risorse presso la stessa Università, e Giovanni Tinella, Segretario del Circolo PD di Ginevra. La moderazione dell’incontro è stata affidata ad Alessandro Chidichimo, giornalista e ricercatore. I due relatori si sono impegnati a spiegare ai presenti le incertezze relative alla situazione di partenza e al quesito del Referendum: il Professor Andrea Moscariello si è confrontato con l’aspetto tecnico del Referendum Abrogativo sulle Trivellazioni in Mare, mentre Gianni Tinella ha evidenziato l’aspetto politico del voto. L’incontro ha avuto il merito di fornire ai presenti un quadro efficace della situazione energetica italiana, confrontata a quella europea e a quella mondiale; sono stati chiariti alcuni aspetti tecnici relativi alla posizione delle piattaforme on-shore e off-shore e alla loro produzione; si  è parlato del passato, del presente e del futuro possibile di queste piattaforme e delle potenzialità dell’Italia in un quadro mondiale; si sono confrontati i dati di produzione di energie rinnovabili e non.

In concomitanza a tale evento, si è svolto  un aperitivo “ecologico e apartitico” presso la Pasticceria Ristorante “I Siciliani”. Alessandro Collorà ne è stato l’organizzatore: lo scopo dell’incontro, anche in questo caso, era quello di informare la comunità italiana residente a Ginevra e dintorni sul Referendum Abrogativo del 17 aprile 2016. A disposizione degli intervenuti sono stati messi due banchetti dedicati dove è stato possibile fare domande, trovare materiale informativo, chiarire eventuali perplessità, il tutto attorno ad un bicchiere di vino e a un buffet gustoso e  colorato. Alcuni dei presenti all’incontro di UniMail si sono poi spostati anche al Siciliano: gli stessi organizzatori e i relatori hanno preso parte all’aperitivo in fine serata.

La serata del 6 aprile, nel suo insieme, è stata quindi un piacevole, democratico ed utile scambio di informazioni e di opinioni.

In molti si chiedono a cosa serva questo Referendum: potremmo dire che a corto termine non ci sarà nulla di mutato. Allora che cosa potranno cambiare in concreto con il loro voto i cittadini italiani? “Potranno decidere se abrogare (con il ‘sì’) la norma che elimina una data di scadenza per le concessione entro le 12 miglia già assegnate (per inciso, non posso più essere assegnate nuove concessioni entro le 12 miglia), ripristinando la situazione antecedente al decreto Sblocca Italia. E' bene precisare che in caso di vittoria del ‘sì’ le concessioni non cesseranno immediatamente ma continueranno comunque ad essere utilizzate fino alla loro data scadenza.

Se invece dovesse prevalere il ‘no’ la concessione non avrà una data di scadenza certa e durerà fino all’esaurimento della riserva energetica. In Italia sono state rilasciate 35 concessioni per estrazione di idrocarburi (coltivazione) in mare che interessano anche aree entro le 12 miglia dalla costa. Ventisei sono quelle produttive tra il mare Adriatico, il mar Ionio e il canale di Sicilia, per un totale di 79 piattaforme e 463 pozzi. L’attuale norma salva anche i permessi di ricerca già rilasciati: sono dodici, compreso quello che riguarda Ombrina Mare”.

Un'ultima precisazione: essendo un referendum abrogativo affinché sia ritenuto valido è necessario che partecipino almeno il 50%+1 degli aventi diritto al voto. È quindi importante il voto di tutti, anche degli italiani all’estero.

Anche se purtoppo alquanto indifferenti al diritto di voto, gli italiani all’estero sono però sensibili ai problemi dell’Italia, alla situazione economica e tutte le problematiche di vario tipo.  Se posso esprimere un mio parere personale, la cosa principale è andare a votare. Non è tanto importante  per cosa si voti, sia in occasione di questo Referendum che in altre tornate elettorali in cui siamo chiamati ad esprimerci: ciò che è importante è esprimere il voto, che è al contempo un diritto ed un dovere civico.

Carmelo Vaccaro
Foto Riccardo Galardi
Per www.ciaoitalia.tv

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