Basilea: Il Console Camerota traccia un bilancio delle principali novità introdotte
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A due mesi e mezzo dall’insediamento come Console d’Italia a Basilea, il dott. Michele Camerota ha volentieri accettato di rispondere ad alcune domande sullo stato dei servizi consolari e presentare alcune delle principali novità introdotte.
Cosa pensa della Comunità italiana che ha finora incontrato?
Come molti sanno, in questi primi mesi ho incontrato molti connazionali, a livello individuale e associativo, anche grazie agli incontri organizzati dal Comites di Basilea. Ho trovato una Comunità molto radicata e ben integrata, che talvolta continua a vivere in Svizzera come se fosse sempre in Italia. Il Consolato di Basilea, competente per cinque Cantoni (Basilea città, Basilea campagna, Argovia, Giura, Soletta) conta 18 dipendenti, compreso il sottoscritto, e registra un’utenza crescente che ha superato i 100.000 connazionali.
È possibile tracciare un identikit dei nostri connazionali?
La sfida piú interessante è quella di conciliare le esigenze di un’emigrazione tradizionale e di lunga data con quelle della nuova emigrazione. Vi sono infatti numerosi professionisti, tra l’altro molto ricercati e apprezzati, impiegati nelle varie multinazionali e industrie presenti in questa circoscrizione. Si tratta spesso di giovani che non scappano dall’Italia ma che necessitano di spazi d’azione piú ampi dei confini tradizionali degli stati di appartenenza. Sono esigenze diverse da quelle della prima emigrazione e degli altri italiani nati in Svizzera, tutte meritevoli di attenzione.
In merito ai servizi consolari, l’Ufficio Passaporti è certamente il punto nevralgico, anche per le difficoltà che l’utenza talvolta riscontra per prendere appuntamento. Ci sono state novità?
È opportuno premettere che nel 2015 questo Consolato ha prodotto ben 5.492 passaporti (oltre il 20% in piú del 2014) e quest’anno si intende aumentare ulteriormente questo numero (al 29 aprile siamo già a 2.038, +343 rispetto al 2015). I passaporti vengono rilasciati su appuntamento e a vista, pertanto il connazionale lo riceve in massimo 20 minuti, salvo eccezioni. D’intesa con il personale dell’Ufficio, il sistema di prenotazione on-line (che permette di prenotarsi per i 21 giorni successivi alla data di accesso) è stato rafforzato e, dall’8 aprile, sono stati aggiunti 30 appuntamenti a settimana, arrivando a circa 170. Rimangono aperti anche altri canali diretti per la prenotazione, ma ció vuol dire che il connazionale avrà un appuntamento nei mesi successivi. Inoltre, da sempre vengono prese in considerazione eventuali urgenze, che devono essere comprovate e possono essere soggette al pagamento dei diritti d’urgenza.
È necessario l’appuntamento anche per gli altri servizi?
Assolutamente no. L’appuntamento è necessario solo per i Passaporti, per le pratiche di Cittadinanza e per l’ufficio Notarile (vista la natura degli atti - procure, notifiche, questioni d’eredità, etc.). Gli altri servizi (AIRE, Stato civile, Carte d’Identità) possono essere erogati seduta stante negli orari di apertura al pubblico, salvo accordi con gli uffici preposti per specificità legate alla pratica del connazionale. D’intesa con il personale, ho ritenuto di allargare gli orari di apertura al pubblico.
Quali quindi i nuovi orari di apertura al pubblico?
Da maggio, il Consolato sarà aperto anche il giovedí mattina (dalle 9 alle 12), passando da 15 a 18 ore settimanali per tutti gli uffici e a 21 ore per l’Ufficio passaporti, che resterà aperto un’ora in piú nei giorni dispari.
Sono previste novità anche per il centralino?
Il centralino rappresenta una criticità di non facile soluzione, a causa delle limitate risorse a disposizione e del sovraccarico di chiamate che congestiona la linea. Tuttavia, riusciremo in tempi brevi ad aumentare gli orari di ricezione delle telefonate. È opportuna una riflessione piú ampia, poiché questo è un tema che coinvolge tutti i nostri Consolati in Svizzera e bisognerebbe pensare ad un rafforzamento strutturale del servizio, con costi piuttosto elevati.
A giudicare dai suoi primi passi, sembra dedicare particolare attenzione alla comunicazione, anche sui social media. Quali le novità introdotte?
Credo che per migliorare l’efficienza dei servizi sia fondamentale comunicare correttamente con i cittadini, i quali devono essere informati (ed essi stessi informarsi) su cosa fare prima di rivolgersi al Consolato per ottenere risposte piú rapide alle loro richieste. È importante stabilire una comunicazione periodica con la stampa (cartacea e on-line) e rafforzare la comunicazione diretta attraverso i social media: abbiamo aperto una pagina facebook (Consolato d’Italia Basilea) dove si puó anche interloquire con il Consolato; un profilo twitter (Italy in Basel) focalizzato su tematiche generali che riguardano la proiezione italiana in Svizzera e nel mondo. E, infine, stiamo per lanciare il nuovo sito predisposto dalla Farnesina, di facile consultazione e sempre aggiornato.
Ci sono altre novità che intende segnalare?
Ce ne sono diverse, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione interna del lavoro che è ovviamente un aspetto poco tangibile dall’esterno. Per migliorare il servizio, dal 12 aprile abbiamo introdotto la possibilità di pagare tramite POS e stiamo riorganizzando la segnaletica interna, le comunicazioni in bacheca e negli albi per agevolare gli utenti e rendere le attese meno amene. Stiamo inoltre cercando di valorizzare ulteriormente le figure dei Corrispondenti consolari che sono antenne preziose che possono facilitare l’accesso dei connazionali ai servizi consolari.
Le celebrazioni del 25 aprile hanno riscosso successo e interesse da parte della Comunità, soprattutto per l’idea di proiettare un film all’interno del Consolato?
Sono soddisfatto della riuscita della cerimonia del 25 aprile e della novità di proiettare il documentario sul Presidente Sandro Pertini all’interno del Consolato. Sottolineo la sobrietà dell’iniziativa che è condizione necessaria per organizzare altre iniziative di questo tipo e affinché il Consolato possa divenire anche un luogo di incontro e non solo di espletamento di procedure burocratiche. In linea con quanto la Farnesina già fa da qualche anno, questa è stata solo la prima sotto le insegne di ‘Consolato porte aperte’ e presto ce ne sarà un’altra.
Quale la prossima iniziativa in programma?
Mi permetta di riservare qualche piccola sorpresa, senza peró suscitare aspettative troppo elevate a fronte delle risorse comunque limitate. Vorrei invece ringraziare tutto il personale del Consolato per lo sforzo quotidianamente profuso a favore dei nostri connazionali e auspicare un rapporto di sempre maggiore e reciproca collaborazione con i connazionali stessi.