UE E NON SOLO: LA NEWSLETTER DI LAURA GARAVINI (PD)
- Dettagli
“Care democratiche e cari democratici in Europa, leave or remain - sarà questa, dopodomani, l’alternativa per i britannici, che decidono se restare o no nell'Unione Europea. Un appuntamento elettorale macchiato dall'agghiacciante omicidio della giovane parlamentare laburista, Jo Cox, da parte di un estremista di destra. Proprio nel nome di Jo Cox è decisivo difendere e mobilitarsi per quei valori per i quali la collega britannica è stata assassinata. Significherebbe umiliare quel fanatismo ideologico che da settimane alimenta l'odio. Un odio praticato in modo così violento da spingere uno squilibrato ad uccidere la mamma di due bimbi piccoli, appassionata difensore dei diritti umani e convinta europeista. Jo Cox lo sapeva: la Gran Bretagna ha bisogno dell'Europa e l'Europa ha bisogno della Gran Bretagna. Pare che ci sia un testa a testa tra i due schieramenti. Mi auguro profondamente che prevalga il pensiero della collega Jo Cox”. Così Laura Garavini (Pd) che, con una riflessione sul prossimo referendum sulla Brexit, apre il nuovo numero della sua newsletter. Nel bollettino, come di consueto, la deputata eletta in Europa, riepiloga gli appuntamenti che l’hanno vista protagonista dentro e fuori il Parlamento.
“Comitati per il “sì” in tutta Europa
Durante questo fine settimana ho avuto il piacere di seguire i lavori dell'Assemblea del PD Svizzera che si è conclusa con un voto a favore della mobilitazione di tutti per il SÌ al referendum costituzionale. Il che significa che da subito, anche in Svizzera, si costituiranno numerosi Comitati per il SÌ, analoghi a quelli che già in queste prime settimane hanno visto la luce a Francoforte, Ginevra, Stoccolma, Parigi, Berlino, Bruxelles, Wolfsburg, Zurigo, Lugano. I promotori di questi Comitati sono esponenti del mondo della cultura, della scienza, delle professioni, oppure pensionati, ristoratori, insegnanti, operai. Normali cittadini. Che guardano con ottimismo alle riforme portate avanti dal nostro Governo. E che hanno voglia di fare conoscere i motivi del SÌ al referendum che si voterà in ottobre. È una decisione storica. Con il SÌ l’Italia dimostra di essere finalmente in grado di cambiare. Ecco perchè è importante una mobilitazione significativa. Con l’aiuto di tutte/i la nostra democrazia può diventare più efficiente e meno costosa e il Paese può risparmiarsi i peggiori populismi. Questa sì, a differenza delle Amministrative, sarà veramente un’elezione di portata nazionale.
Gli italiani meno europeisti che in passato
Il populismo antieuropeista non sta guadagnando terreno solo in Gran Bretagna, ma purtroppo in tutta Europa e anche in Italia. Una ricerca sul rapporto dei cittadini con l’Europa, voluta dall'Ufficio di Presidenza del Gruppo PD alla Camera, fotografa una realtà che sta cambiando. Anche in un Paese come l’Italia, che si era sempre contraddistinto per essere tra i paesi maggiormente convinti dell'Europa, i cittadini nemici dell'Europa sono diventati circa un terzo della popolazione. Ed in altri stati la situazione è addirittura peggiore, come ho avuto modo di precisare in una breve sintesi dello studio pubblicata in un mio articolo sull'Unità. Allora ci sono due ipotesi: o ci si rassegna oppure si reagisce. Penso che proprio adesso ci sia bisogno di impegnarsi per il più grande progetto della nostra generazione, la costruzione di un’Europa di pace e di democrazia. Anzi, ritengo che ci si debba impegnare per recuperare l'originario progetto federalista europeo dei padri fondatori dell'Europa. Ne ho parlato in un mio articolo, pubblicato sull’Huffington Post in occasione della ricorrenza della morte di Altiero Spinelli.
70 anni di Repubblica italiana
Quest'anno festeggiamo i settant’anni della Repubblica. L’Italia ha fatto molta strada da quel giugno del lontano 1946 e, nonostante tutto, è rimasta una democrazia travagliata, ma solida. Oggi, dopo tanti anni di crisi economica, l'Italia rialza la testa, riconquista la fiducia in sé stessa e si propone come interlocutore forte, anche nei confronti dei partner internazionali. Ne ho parlato a Berlino, nel corso di una tavola rotonda organizzata dalla radio pubblica berlinese, RBB e dal nostro Ambasciatore, Pietro Benassi. E' possibile guardare la registrazione televisiva dell’evento sulla pagina di RBB. Della politica italiana e dell’Europa ho parlato anche nel corso di una intervista a Richard Schneider, il corrispondente a Roma della TV pubblica ARD, trasmessa su Tagesschau 24, che potete guardare sul blog di tagesschau.de.
L’impegno degli italiani all’estero trova riconoscimenti
Sono sempre molto fiera dei nostri connazionali tutte le volte in cui qualche istituzione straniera conferisce loro un riconoscimento. Ma questa volta fa ancora più piacere perchè il motivo per il quale è stato loro attribuito, è particolarmente lodevole. Due connazionali sono stati recentemente premiati per progetti legati da un comune denominatore: l'impegno per i migranti. Si tratta da un lato di Antonio Riccò, già direttore didattico presso varie circoscrizioni consolari, che ha ricevuto il premio dell’Ufficio federale tedesco per la democrazia e la tolleranza. La ragione del riconoscimento è il recital da lui prodotto “Quel mattino a Lampedusa”, che attraverso le dirette testimonianze di profughi e di soccorritori, in forma teatrale, narra della tragedia dei naufraghi nel Mediterraneo. L'altro ad essere stato premiato è Claudio Cumani, ricercatore all'ESO, a cui è stato conferito il Premio per l’Integrazione 2016 dal Parlamento della Baviera. Il motivo del riconoscimento è il progetto da lui coordinato: il tentativo di promuovere integrazione tra i migranti attraverso gite organizzate tra i cittadini del posto e i profughi, così da fargli conoscere il nuovo ambiente naturale, culturale e sociale in cui si vanno ad inserire. Il tutto in un clima di ospitalità e buon vicinato. Un grazie di cuore, carissimi Antonio e Claudio, per il vostro prezioso impegno.