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A Croveo il secondo raduno degli ex ragazzi della casa del fanciullo

Per festeggiare i 50 anni del « Treno dei Bimbi » voluto da Padre Michelangelo e realizzato fra mille fatiche grazie ai vagoni dismessi delle Ferroviere dello Stato regalati dall’allora Ministro dei Trasporti Oscar Luigi Scalfaro, si sono ritrovati sabato 25 e domenica 26 giugno a Croveo gli ex ragazzi della casa del fanciullo.


Ad organizzare questo secondo evento ci hanno pensato Germano Bacchetta e Roberta Pesce. Oltre 30 « Bimbi » venuti dalla Svizzera, Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Germania, Inghilterra si sono ritrovati nei luoghi in cui molti anni prima avevano trascorso le loro vacanze estive. La grande sorpresa l’ha fatta Frate Luigi, proveniente da Alessandria che domenica ha voluto ritrovare e salutare i suoi fanciulli.

Ad ogni raduno i « Bimbi » scherzano tra di loro, passeggiano, si emozionano lasciando uscire lacrime di gioia. Poi domenica 26, quando viene ufficialmente aperta la stagione 2016 del « Treno dei Bimbi » riescono anche ad emozionare i presenti cantano insieme « Io Vagabondo », perché nella parole della canzone è racchiusa una parte della loro storia, della loro vita, ed oggi hanno deciso di condividerla anche con tutti i lettori del giornale.

« Io un giorno crescerò e nel cielo della vita volerò. Ma un bimbo che ne sa sempre azzurra non può essere l'età…Poi, una notte di settembre mi svegliai, il vento sulla pelle, sul mio corpo il chiarore delle stelle; chissà dov’era casa mia e quel bambino che giocava in un cortile…

Io, vagabondo che son io, vagabondo che non sono altro soldi in tasca non ne ho, ma lassù mi è rimasto Dio.

Sì, la strada è ancora là un deserto mi sembrava la città. Ma un bimbo che ne sa sempre azzurra non può essere l'età.

Poi, una notte di settembre me ne andai, il fuoco di un camino, non è caldo come il sole del mattino, chissà dov’era casa mia e quel bambino che giocava in un cortile…

Io, vagabondo che son io, vagabondo che non sono altro soldi in tasca non ne ho, ma lassù mi è rimasto Dio ».

Non c’è bisogno di commentare queste parole, da sole dicono tutto…concludiamo con le parole di Fabrizio Di Berardino : « Per noi Croveo era un posto bello, ma anche uno spauracchio : voleva dire che per le vacanze non si tornava a casa ».

Gli Ex-ragazzi della Casa del Fanciullo

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