REFERENDUM/ SCHIAVONE (CGIE): AFFERMARE IL SENSO DELLA RAPPRESENTANZA
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“I cittadini italiani residenti nel nostro Paese e all’estero prossimamente saranno chiamati alle urne per partecipare al referendum costituzionale previsto entro la fine di novembre o gli inizi di dicembre di quest’anno. Il Consiglio dei Ministri convocato per il prossimo 26 settembre deciderà la data ufficiale dello svolgimento di tale appuntamento, che per ragioni amministrative nella circoscrizione estero si svolgerà tradizionalmente per corrispondenza e quindi seguirà un iter diverso da quello italiano”. Così Michele Schiavone, segretario generale del Cgie, che oggi interviene sul prossimo referendum per ribadire, da un lato, l’importanza del voto dei connazionali all’estero e, dall’altro, la disponibilità del Consiglio generale ad affiancare la rete diplomatico-consolare per sensibilizzare associazioni, enti e comunità per la massima partecipazione dei connazionali.
“È risaputo – ricorda Schiavone – che la partecipazione elettorale dei cittadini italiani all’estero, negli ultimi anni, è stata oggetto di discussioni e di contrastanti valutazioni politiche tanto da metterla in discussione. All’estero siamo chiamati ad affermare un nuovo corso e a partecipare attivamente alle scelte fondamentali del nostro Paese”.
Per questo, sottolinea, “il prossimo referendum sulla modifica costituzionale, oltre a rappresentare un dovere civico per ogni cittadino, costituisce per gli aventi diritto nella circoscrizione estero, una rinnovata opportunità per avvicinare i nostri connazionali alle istituzioni italiane, a conoscerne ed apprezzarne il ruolo e le funzioni, ed in particolare, a rafforzare il civismo di cui sono portatori”.
Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero “è chiamato a rinnovare le proprie prerogative favorendo la maggiore partecipazione possibile dei nostri connazionali al referendum coinvolgendo in questo processo i Comitati degli italiani all’estero, le numerose associazioni, i media e tutti i soggetti impegnati nella promozione e nell’informazione amministrativa e politica sulla portata del referendum. Perciò – ribadisce Schiavone – il CGIE è a disposizione dei capi missione della rete diplomatico consolare favorendo il rapporto tra i connazionali e le istituzioni italiane”.
“In questo importante passaggio referendario della vita repubblicana – annota il segretario generale – facciamo nostre le parole espresse recentemente dal Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, “… Dobbiamo vivere serenamente il referendum, come ogni passaggio democratico. Il mondo si è molto interconnesso: quindi ogni avvenimento che avviene in un paese importante, e l'Italia è un paese importante, è seguito con attenzione anche all'estero. Naturalmente questa considerazione non muta in nulla il fatto che la sovranità sia domandata agli elettori” impegnandoci a favorire una diffusa partecipazione di popolo”.
“Abbiamo di fronte a noi due mesi di tempo per affermare il senso della rappresentanza dei vari livelli delle istituzioni italiane all’estero. In questo periodo – conclude Schiavone – non lasciamo nulla di intentato per favorire la conoscenza dei quesiti referendari per permettere un voto consapevole ai nostri connazionali”.