Referendum: noi Italiani siamo disposti a subire questa imposizione, come l'hanno subita i Parlamentari, imponendoci anche a noi la museruola?
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In vista del Referendum che andremo a votare in autunno, ho fatto una ricerca tra i connazionali che vivono in Italia, ponendo loro alcune domande, che una per volta illustrerò ai fedeli lettori della Gazzetta d'Italia in Svizzera.
Sesta domanda:
I valori e i principi fondamentali dell'attuale carta costituzionale, questa riforma che andremo a votare in autunno, i passaggi costituzionali fin qui avvenuti in Parlamento, sono illegittimi e anticostituzionali, come sancito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 1 del 2014.
Pertanto questo Parlamento non è espressione della maggioranza del popolo Italiano, che ancora una volta ha visto calpestata la propria sovranità. La prova di questa affermazione viene riscontrata proprio nelle aule del Parlamento, in cui la presente riforma, non solo è stata votata da maggioranze diverse ed alternate, ma per giunta avvalendosi dell'arma del voto di fiducia. Praticamente i padri di questa sibillina riforma hanno messo la museruola ai loro stessi Parlamentari, pur di farla votare, un'imposizione bella e buona.
Ora la domanda è: noi Italiani siamo disposti a subire questa imposizione, come l'hanno subita i Parlamentari, imponendoci anche a noi la museruola?
Risposta: sicuramente NO.
Aggiungo questa mia riflessione personale, anni indietro un altro noto personaggio della politica Italiana, voleva imporre a noi Italiani le sue idee, come se l'Italia e gli Italiani fossimo una sua proprietà privata, tutti abbiamo sotto gli occhi, come è andato a finire. Spero che il Presidente Renzi, faccia tesoro di quella esperienza, è si ravveda nel suo modo di fare. Tutti vogliamo le riforme, ma devono essere condivise dalla stragrande maggioranza del popolo Italiano, come punto di unione, non di divisione tra buoni e cattivi. Se non si capiscono queste elementari nozioni di vita, allora come Governo siamo proprio alla frutta.
Ticchio Giuseppe Cittadinanza Solidare