L’on. Farina al congresso delle Acli Svizzera: “Sulla mia strada ho sempre trovato gli amici e le amiche delle Acli”
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L’onorevole Gianni Farina (Pd) ha partecipato al congresso delle Acli Svizzera che si è tenuto a Lugano il 22 e il 23 ottobre, nel quale è stato eletto alla presidenza il Consigliere del Cgie Giuseppe Rauseo. Nel suo intervento, l’on. Gianni Farina oltre a soffermarsi sulle problematiche europee ai nuovi processi migratori, ha valorizzato lo storico impegno comune - Acli e sinistra italiana all’estero - sui temi dell’emigrazione.
“Cari amici e care amiche delle Acli, l’accavallarsi di impegni politici dovuti, in particolare, alla campagna referendaria per affermare le ragioni del Sì alla proposta di riforma e rinnovamento delle istituzioni della Repubblica, non mi ha impedito di essere tra voi in una giornata così importante per la vostra storica organizzazione dei cattolicesimo sociale n Svizzera.
La storia vostra è quella di una organizzazione volontaria di uomini e di donne che hanno costruito in tanti decenni i percorsi virtuosi della solidarietà verso i poveri e i più bisognosi come lo erano le masse di emigrati in fuga dall’Italia nel periodo del dopoguerra italiano dagli anni cinquanta in poi del secolo scorso.
Nella mia vita di militante e dirigente della sinistra italiana all’estero, in ogni momento, che si trattasse di affermare i diritti degli emigrati che aspiravano a divenire cittadini, poiché erano anche braccia di lavoro, ma avevano un cuore, un’anima, un’aspirazione e una speranza come affermò, Max Frisch nella sua memorabile denuncia del trattamento riservato agli emigrati in quel lungo periodo storico, o di lottare per far trionfare la pace e l’amicizia tra i popoli, ho sempre trovato sulla mia strada gli amici e le amiche delle ACLI.
Non ho mai chiesto loro da dove venissero ma dove andavano nell’aspirazione di compiere il cammino della speranza assieme in concordia ed in solidarietà.
Oggi, nel corso del nuovo secolo, se guardate alla vostra storia, potete ben dire di essere orgogliosi di voi, di quello che avete fatto, del bene che avete seminato, dei frutti maturati nel sole della partecipazione.
Viviamo un periodo difficile e complesso.
L’Europa, su cui avevamo fondato le nostre speranze per un avvenire più giusto e umano dei cittadini dell’Unione, vive una grave crisi di identità, minacciata, com’è, dal risveglio degli egoismi nazionali e talvolta revanscisti e xenofobi. La Brexit non è che uno di tali fenomeni, miopi e perdenti.
Si dimentica che, grazie all’Unione europea, iniziata e voluta dai padri fondatori, Schumann, Monnet, Adenauer e De Gasperi, la vecchia Europa ha vissuto un settantennio di pace e sviluppo.
E persino in Svizzera, in questo nostro Ticino figlio della cultura italiana, sfruttando i ritardi della politica, delle istituzioni e delle forze sociali, si affermano atteggiamenti di chiusura e di separatezza verso le migliaia di lavoratori trans-nazionali che sono una nostra e una vostra ricchezza: di impegno e di onestà lavorativa e che è nostro dovere contrastare con l’efficacia del ragionamento. Assieme abbiamo cercato di abbattere gli steccati costruendo i ponti per un incontro duraturo tra i popoli e le nazioni.
Oggi, in tanta parte d’Europa si alzano muri divisori e si cerca di abbattere i ponti sfruttando, miserevolmente, il dramma dell’immigrazione da terre colpite dai flagelli delle guerre razziali, e da un fondamentalismo cieco e assassino di dominio. Purtroppo e per fortuna, vi sarà ancora bisogno di voi. Di voi per affermare i valori di tolleranza e d’ incontro civile.
E quando ce ne dimentichiamo, un uomo venuto da lontano, ma figlio della terra piemontese, lo ricorda a tutti noi nel segno di una antico Francesco a cui, anche un laico come chi vi parla, ha guardato nel corso della ormai lunga vita terrena.
Siccome ancora non sono stanco di credere in un migliore avvenire vorrei continuare a scendere in strada convinto di trovarvi per continuare il cammino.
I have a dream, gridò Martin Luther King e da quel giorno, tutto non fu più come prima.
Buon Congresso, cari amici e care amiche, con l’augurio di successo, nell’impegno per affermare la cultura italiana e la lingua italiane in Svizzera e nel mondo, minacciate dai drastici tagli ai finanziamenti per cui gli eletti in parlamento dall’estero conducono, da anni, una battaglia dura e difficile, e per istituzioni italiane all’altezza di una nazione civile e avanzata. Auguri a voi, a tutti noi, alla comunità italiana e di origine, patrimonio incalcolabile della Confederazione, alla nostra patria italiana.
Auguri”
On. Gianni Farina, Lugano 22 ottobre 2016