REFERENDUM/ IL VICE MINISTRO GIRO RASSICURA NISSOLI (DES-CD) SULLA REGOLARITÀ DEL VOTO ALL’ESTERO
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Nella giornata di ieri, 9 novembre, il vice ministro agli Affari Esteri, Mario Giro, ha risposto, in Commissione Esteri della Camera, all’interrogazione dell’on. Fucsia FitzGerald Nissoli (DES-CD) che chiedeva chiarimenti sull’operato del Governo per garantire la sicurezza del voto all’estero in vista delle prossime consultazioni referendarie.
Ricordando che "in questi pochi anni di voto all’estero, espresso per corrispondenza dai cittadini italiani residenti all’estero, c’è un fantasma che ha sempre aleggiato sulle modalità dell’esercizio di questo diritto e cioè quello dei brogli", Nissoli ha chiesto infatti di conoscere come ha agito il MAECI per garantire la segretezza e la libertà di voto secondo quanto sancito dall’art.48 nella nostra Costituzione.
Il vice ministro Giro, nella sua risposta, ha ringraziato la deputata eletta in Nord America per aver sollevato il problema ed ha innanzitutto assicurato che il MAECI "ha prontamente diramato - come in occasione di ogni consultazione elettorale svolta ai sensi della Legge 459/2001 – specifiche istruzioni a tutta la rete diplomatico-consolare circa la corretta applicazione delle norme di Legge in materia di voto all’estero".
"Abbiamo dato precise istruzioni agli Uffici consolari di prestarla massima attenzione a tutte le delicate fasi organizzative del processo elettorale", ha detto Mario Giro. "È stato raccomandato alle Sedi di vigilare accuratamente sullo svolgimento, anche sul piano pratico, delle procedure condotte da fornitori di servizi esterni (vettori aerei, tipografie, servizi postali, personale interinale, eventuali servizi di sorveglianza, etc.).
Inoltre", ha proseguito il vice ministro, "è stato chiesto alla rete diplomatico-consolare di verificare con scrupolo la rispondenza quantitativa e qualitativa (anche attraverso analisi a campione) del materiale elettorale stampato rispetto a quanto ordinato, vincolando per iscritto le imprese alla non divulgazione a terzi dei facsimili e alla non accettazione di incarichi di stampa del medesimo materiale per nessun altro. A tal fine le Sedi sono state istruite affinché le operazioni di stampa e imbustamento siano supervisionate da personale della Sede, ponendo particolare attenzione alla qualità del materiale, come ad esempio l’efficace sistema di chiusura delle buste".
Quanto alla questione dei recapiti dei plichi elettorali, il vice ministro Giro, nel sottolineare che "spetta ai connazionali comunicare eventuali aggiornamenti dei propri dati anagrafici presso il Consolato", ha ricordato che "la rete delle Sedi estere ha ricevuto l’istruzione di concordare ogni aspetto di tale procedura con il vettore prescelto, in modo da evitare, per quanto possibile, la mancata consegna del materiale elettorale".
Inoltre, Giro ha assicurato che "è stato chiesto alla rete di prendere accordi precisi circa le modalità di consegna in sicurezza all’ufficio consolare delle buste restituite dagli elettori, comprimendone al massimo i tempi di giacenza". Il vice ministro ha infine evidenziato che "il materiale residuo sarà rigorosamente contabilizzato e conservato in sicurezza, così come le buste pervenute dagli elettori, assicurando una continua catena di conservazione e controllo".
Ha espresso la propria soddisfazione per le assicurazioni ottenute l’on.- Nissoli, la quale ha preso atto che "il Governo ha posto in essere quanto necessario a garantire la libertà e segretezza del voto e prevenire i possibili brogli". Tuttavia, successivamente, la stessa parlamentare ha fatto notare che "per risolvere il problema bisogna intervenire alla radice modificando le modalità di voto, in maniera che siano più snelle, meno costose e più sicure".