Consiglio Generale degli Italiani all’estero - Le fantomatiche accuse al voto all’estero
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Le fantomatiche accuse al voto all’estero e l’accanimento con il quale alcuni inqualificabili e sconosciuti personaggi in Svizzera si ostinano a diffamare di brogli elettorali le elettrici e gli elettori italiani, mettendo in discussione anche l’operato dei Consolati e dell’Ambasciata italiana nella Confederazione elvetica, sono il frutto morboso di una sedicente pratica politica mirante all’annientamento delle istituzioni e della partecipazione democratica e popolare degli italiani all’estero.
Abbiamo la manifesta conferma di come pochi esaltati, attraverso i social network e con l’ausilio di certa stampa militante e direttamente interessata all’esito finale del referendum confermativo in votazione il quattro dicembre, possano confondere la realtà con accanimento e veemenza affermando concetti mendaci e destabilizzanti delle istituzioni.
Neanche negli anni più bui del secolo scorso la politica italiana si era spinta così in basso fino ad esprimere tale turpitudine. Perciò, non desta meraviglia il degrado del dibattito e dei comportamenti che si sono manifestati in questa circostanza referendaria sia in Italia, sia in Svizzera dove proprio questi replicanti e folcloristici giullari di corte, spinti da motivi diversi dal quesito referendario, si fanno megafono di infondate congetture degne di gravissima riprovazione e si esaltano ad affabulare con inganno le elettrici e gli elettori meno protetti, come anche l’opinione pubblica.
Non sarà certo il fantasioso comportamento di questi discutibili personaggi, sia dal punto di vista etico, sia da quello morale, a mettere in discussione il voto degli italiani all’estero, i quali nella pur breve esperienza partecipativa alle consultazioni politiche italiane hanno di par loro acquisito gli anticorpi per proteggersi da tali campagne denigratorie. A garanzia del voto all’estero, lo stesso governo ha messo a disposizione, presso il Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale, un ufficio dove i cittadini italiani all’estero potranno rivolgersi per manifestare eventuali disfunzioni o abusi. Questa è la democrazia in un paese che rispetta tutti gli schieramenti politici, dove ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni senza falsare il corso della storia. Nei pochi giorni utili restanti diamo esempi positivi agli italiani all’estero ed ai paesi ospitanti. Ne va del futuro dell’Italia.
Michele Schiavone