Referendum del 4 dicembre - Il pensiero di Giuseppe Ticchio
- Dettagli
Più ci avviciniamo al 4 dicembre 2016 data del Referendum, che ha in oggetto la Revisione della Costituzione, più il Presidente del Consiglio espressione Istituzionale al servizio di un’intera Nazione alimenta le condizioni per inasprire questa stessa campagna pre-referendum alzando lui stesso il tono per poi contraddirsi da solo. Premetto e ribadisco, sono un elettore di centro-sinistra, con molto entusiasmo ho votato e sostenuto ad inizio 2013 questa maggioranza, se poi in questi tre anni e mezzo a fatto tutt’altra cosa, rispetto al programma presentato, questa è tutt’altra storia.
Pertanto, se in questa campagna referendaria, mi trovo a sostenere il NO, è proprio perché non sono state rispettate le mie aspettative. Per spazzare via speculazioni sterile e faziose, il mio NO a questa revisione della Costituzione, nasce già alla fine del febbraio 2015, già d’allora per il metodo e per il merito di come stava prendendo piede, per poi rafforzarsi sempre di più, fino ad arrivare ai giorni nostri. Tutto ciò, si può verificare da altri scritti, pubblicati dalla stampa, perciò tutti gli altri, compreso tutte quelle forze politiche, oggi scese in campo, che non hanno niente a che fare con la mia formazione politica, si sono aggiunte tutte in secondo tempo. Fatta questa doverosa premessa, vengo al contenuto di questa mia esternazione. –Dicevo- il Presidente del Consiglio non perde occasione per ribadire, alla parte avversa, compreso al sottoscritto, di non alzare i toni, però lui stesso alimenta. Infatti, ha iniziato a personalizzare questa campagna referendaria, salvo poi fare marcia indietro, a parole mentre i fatti parlano chiari.
Ha girato in lungo e largo le Capitale Europee e Mondiale, che contano, per strappare un appoggio, quello più emblematico, sicuramente è quello di Obama, salvo poi, qualche settimana dopo scagliarsi contro l’unione Europea, fino ad arrivare a mostrarsi, agli occhi di tutti noi, grintoso, però tutto fumo e niente arrosto. La notizia é di domenica 27 novembre 2016, che, guarda caso incassa il sostegno di Junger, Presidente della Commissione Europea, che la scorsa settimana, aveva richiamato Renzi all’ordine. Se, si pensa che questi Signori, che dovrebbero dare segnali di coerenza e di serietà giocano con i sentimenti di un popolo, credo proprio che si sono bevuti il cervello. Ritornando nei confini nazionali, il Presidente Renzi, pur di far passare il SI, ha occupato TV, Radio, Giornali, fa fare gli straordinari ai postini, dentro e fuori i confini, sostenendo che, in caso di una vittoria del NO, la catastrofe è assicurata. Così purtroppo siamo messi oggi, in un clima velenoso, fino a spaccare l’Italia in due su un tema, invece che doveva unire, qual è la Costituzione. L’aspetto forse più grave di questa crociata Renziana è la pretese di cambiare la legge fondamentale dello Stato – nata dalla Resistenza e sottoscritta a suo tempo da un’ampia maggioranza Parlamentare, mentre oggi la vuole cambiare con una risicata maggioranza, ciò che è avvenuto in Parlamento, mentre all’esterno, sul territorio per intenderci, ha prodotto una spaccatura del popolo Italiano, è inconcepibile per una persona che governa l’Italia, che dice di amare, però la spacca in due.
Per chiudere il cerchio di questo appassionato resoconto, il Presidente Renzi, come fa ad accusare il fronte del NO di accozzaglia, quando proprio lui stesso l’ha coniata. Ritornando al mio ruolo di elettore di centro-sinistra, la vittoria del NO, da me medesimo auspicato, così come lo spero anche da parte degli altri, che come me condividono un’appartenenza a questo polo, insieme possiamo fermare questa scellerata marcia trionfale di Renzi e del Renzismo. Di certo in brevissimo tempo, non risolverebbe di per sé il problema del centro-sinistra, ma con una vittoria del SI lo farebbe scomparire del tutto, con l’effetto di consegnare l’Italia nelle mani di populisti, che non hanno niente a che fare con Lavoratori e Cittadini vogliosi di vivere la vita lavorativa e il tempo libero in serenità. Si può fare, basta volerlo. Italiane ed Italiani amanti della bellezza della nostra cara Italia e delle nostre care Regioni un NO secco ci aiuta a guardare fiduciosi il futuro nostro e dei nostri figli.
Ticchio Giuseppe – Cittadinanza Solidare