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PATRONATI A BASILEA E ZURIGO: DI BIAGIO (AP) INTERROGA POLETTI PADOAN E ALFANO

Assicurare un coordinamento e comunicazione tra i Ministeri coinvolti al fine di assicurare una effettiva azione di controllo e vigilanza” sui patronati all’estero. A richiederlo è Aldo Di Biagio, senatore di Ap eletto in Europa, in una interrogazione ai Ministri del lavoro Poletti, degli esteri Alfano e dell'economia Padoan su una questione relativa agli istituti di patronato nella circoscrizione dei Consolati di Basilea e di Zurigo.


“Con atto di sindacato ispettivo n. 4-03896 – ricorda Di Biagio nella premessa – il sottoscritto interrogava i Ministri del lavoro e delle politiche sociali, degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell'economia e delle finanze, per avere chiarimenti in merito alla complessa interrelazione sussistente tra la presunta autonomia organizzativa, operativa ed amministrativa dei patronati italiani oltre confine, che sono costituiti attraverso associazioni locali che hanno un rapporto di attività in convenzione con il patronato nazionale, ed i sindacati di riferimento in Italia, lo scenario normativo di riferimento non riconosce come "estranei" i patronati operanti all'estero dalle strutture nazionali sindacali e quindi sono soggetti alla regolamentazione di cui alla legge 30 marzo 2001, n. 152.

“In particolare – cita Di Biagio – l'art.6 della legge suindicata statuisce che "per lo svolgimento delle proprie attività operative, gli istituti di patronato e di assistenza sociale possono avvalersi esclusivamente di lavoratori subordinati dipendenti degli istituti stessi o dipendenti delle organizzazioni promotrici, se comandati presso gli istituti stessi con provvedimento notificato alla Direzione provinciale del lavoro e per l’estero alle autorità consolari e diplomatiche"; risulterebbe invece all'interrogante che gran parte degli istituti di patronato, che operano nella circoscrizione del Consolato di Basilea e del Consolato di Zurigo in Svizzera, non hanno inoltrato tale notifica prevista dalla legge 152 del 2001 che disciplina gli istituti di patronato e di assistenza sociale”.

“Più specificatamente – chiarisce il senatore – si è appreso che il Consolato di Basilea, come da comunicazione che si allega, ha rilevato come nessuna comunicazione sia stata notificata in relazione a patronati di nuova costituzione, mentre per quanto riguarda i patronati già operanti "presumibilmente antecedenti la legge n.152 del 2001," il Console "ha chiesto alle istanze superiori l'iter da seguire"; si rende quindi ecessario chiarire se l'assolvimento dell'obbligo di notifica di cui all'art.6 della Legge 30 marzo 2001, n. 152 sia un requisito imprescindibile ai fini dello svolgimento delle attività operative degli istituti di patronato e quindi per ricevere i finanziamenti”.

“Ciò – osserva di Biagio – appare opportuno anche al fine di vigilare sul funzionamento delle associazioni estere dei patronati, per evitare, come già accaduto proprio in Svizzera per colpa esclusiva e personale del responsabile del patronato INCA CGIL di Zurigo, che si verifichino ipotesi di illeciti; ovviamente il caso citato ha apportato anche danni di immagine al sindacato che ne ha subito le conseguenze, essendo parte lesa di questi comportamenti, per cui una maggiore vigilanza e controllo si rivelerebbe importante anche e soprattutto a tutela delle associazioni sindacali stesse”.
“Nel caso specifico degli istituti che operano all'estero, - annota Di Biagio – è senz'altro necessario un coordinamento tra il Ministero degli Affari Esteri competente per ricevere la notifica della comunicazione e il Ministero del Lavoro che ha una funzione di controllo e vigilanza”.

Il senatore, quindi, chiede di sapere “se quanto di loro rispettiva competenza i Ministri interrogati intendano chiarire se, pur non ottemperando all'obbligo di notifica alle autorità consolari prescritto dalla Legge 30 marzo 2001, n. 152, gli istituti di patronato e di assistenza sociale che esercitano all'estero, possano comunque svolgere la loro attività e ricevere i finanziamenti previsti dalla stessa Legge citata; se, in caso contrario, con quale atto formale si riconoscono l'organico e pertanto i singoli operatori di patronato costituito all'estero in merito allo svolgimento della attivita' in conformità alla legge 152 del 2001” e, infine, “quali iniziative si intendano intraprendere per assicurare un coordinamento e comunicazione tra i Ministeri coinvolti al fine di assicurare una effettiva azione di controllo e vigilanza”.

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