Alessio Tacconi (PD) la stagione congressuale momento di pluralismo e di discussione serena
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“Ho letto con una certa sorpresa il comunicato di alcuni dirigenti e militanti del Partito Democratico in Svizzera secondo cui il partito in Svizzera appoggerebbe la candidatura di Orlando alla segreteria del partito: mi sembra un’affermazione alquanto esagerata e inopportuna“. A scrivere è l’On. Alessio Tacconi (PD), recentemente nominato Presidente della Commissione per il Congresso all’Estero, che proprio in Svizzera ha la sua residenza.
“Il feedback che ho da molti circoli e in genere dal territorio - osserva il Deputato - riporta una situazione molto meno marcata, certamente più pluralista, da cui deriva un quadro piuttosto variegato, con sfumature e sensibilità che vanno tutte egualmente rispettate. Accanto ai sostenitori di una mozione, ve ne sono altri che, legittimamente, si riconoscono molto più a loro agio nel sostegno ad una delle altre“.
“La preferenza che ognuno di noi ha liberamente manifestato non può in alcun modo qualificarsi e presentarsi come orientamento generale di tutto il partito, perché sarebbe pretenzioso e fuorviante. Vorrei anzi aggiungere che sarebbe bene che ciò non succedesse „ad urne aperte“ proprio, cioè, durante i giorni in cui i circoli si riuniscono per votare le mozioni. Le nostre scelte e quelle degli iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico si devono liberamente confrontare nel segreto dell’urna e solo allora sarà possibile dire quale opzione avrà ottenuto il sostegno più convinto“.
“Personalmente ritengo - conclude Tacconi - che il Partito Democratico, come forza politica che si candida ancora per gli anni a venire alla guida del Paese, si deve presentare agli elettori con quello slancio riformatore che lo caratterizza: solo così potrà dare risposte efficaci alle aspettative della società e porre un argine alle derive populiste da cui rischiamo di essere travolti“.